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Faccia di bronzo

– Perciò u capiscisti? –
– U capiscisti cosa?-
– Che il mondo cerca la bellezza e quindi cerca l’Italia –
– Cu u dissi? –
– Il Presidente –
– Faccia di bronzo? –
– Si –
– Ma quindi ora ci tocca lavorare? –
– Vabbuò, non esageriamo. Che i mimi dobbiamo fare. E poi, lo sai come funziona da queste parti. Mica siamo a Copenhagen dove i musei sono aperti anche sabato e domenica. Qui si lavora solo nei giorni feriali e durante gli orari lavorativi –
– Praticamente quando non può venire nessuno, giusto?-
– Preciso così. Giusto la camurria di qualche scuola la mattina –
– Questa cosa delle scuole però non la dobbiamo sottovalutare. Che io sono un po’ stanco di tutte queste insegnanti che guardano e toccano. Sembra che non ne hanno visto mai! –
– Hai ragione. Ma qua donne meridionali sono. L’hai dimenticato?-
– E comunque la cosa peggiore sono sempre gli studenti. Ti ricordi di quella volta che ci hanno scambiato per tronisti?
– Tronista A e Tronista B, dicevano e si scattavano i selfie.
– Se te la devo dire tutta, anche se è da una vita che non facciamo niente,  io preferirei andarmene da un’altra parte. Veramente a Copenhagen, per esempio –
– Caro mio, guarda che in questi paesi troppo civili come la Danimarca, col fatto che ci chiamiamo Guerriero A e Guerriero B, fraintendono. Pensano subito che siamo bronzi moderni, del tipo “gender”-
– Cioè mi stai dicendo che rischiamo di diventare icone gay? –
– Peggio, bronzi unisex –
– Mamma Santissima –
– E comunque il problema è come arrivarci a Copenhagen. Che ti pare che prendi la nave traghetto e presto, presto arrivi? –
– No compa’, per il viaggio problema non c’è n’è. Ho le mie conoscenze, io. Tu non ti sei mai voluto immischiare, ma sai benissimo che qui, volendo, tutto si può fare. Anzi, si può fare pure meglio che da altre parti –
– Io sono contrario a mischiarmi con certa gente. Ti ricordi di quella volta che ci avevano scambiato per guerrieri di piombo e ci volevano usare per fare proiettili?
– Lo so. È gente un poco ignorante, in effetti. Ma quelli erano i peggiori. I manovali. Guarda che le teste pensanti le hanno pure loro. E sono preparati. I migliori. Altrimenti mica gli giravano così bene gli affari. E io ho già un piano.
– E qual è’–
– Gli diciamo che siamo disposti a fare una consegna per loro conto e ci facciamo portare dove vogliamo -.
– Dobbiamo mangiare quella polverina bianca? –
– Per forza. Che pensavi: baccalà e patate? –
– Ma sei sicuro di voler andar via da qui? –
– No. In fondo questa è la città con il lungomare che è il più bel chilometro d’Italia-.


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