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Chi è Khalid al-Falih, il nuovo ministro dell’Energia dell’Arabia Saudita

Khalid al-Falih

Nuovo rimpasto di governo per l’Arabia Saudita. Con un decreto firmato dal re Salman bin Abdul-Aziz Al Saud, sabato scorso Khalid al-Falih è stato nominato nuovo ministro dell’Energia, in sostituzione di Ali al-Naimi, che ricopriva l’incarico dal 1995. Prima della nomina, Al-Falih era Presidente della compagnia nazionale saudita di idrocarburi Aramco e ministro della Sanità.

LA MOSSA DEL RE

La nomina di Al-Falih si inscrive in una serie di modifiche promosse dalla monarchia saudita. Anche il ministero dell’Energia, Industria e Risorse Naturali, per esempio, ha cambiato nome: fino a sabato si chiamava semplicemente Ministero del Petrolio. Sono stati nominati anche il ministro dell’Acqua, del Trasporto, degli Affari sociali e il nuovo governatore della Banca Centrale.

SAUDI VISION 2030

Nel 2014 Ryad ha lanciato una strategia per promuovere l’industria petrolifera saudita e superare la crisi causata dalla caduta del prezzo del petrolio. Motore dell’operazione, che principalmente cerca di combattere la dipendenza dal greggio, è il piano Saudi Vision 2030 (qui l’articolo di Formiche.net). Il programma è stato annunciato dal principe saudita Mohammad bin Salman, durante un’intervista con Al Arabiya: Saudi Vision 2030 cercherà di diversificare gli investimenti, per i prossimi 15 anni, in modo da non vincolare l’economia saudita solo ed esclusivamente all’andamento del greggio. Il piano prevede anche che la compagnia nazionale saudita di idrocarburi, Aramco, collochi il 5% dei titoli in Borsa. Con il progetto sono in line anche le nomine dei nuovi ministri.

VERSO LA MODERNIZZAZIONE

Secondo gli esperti di energia, la nomina di Al-Falih conferma il cambiamento intrapreso dalla monarchia saudita rispetto alle politiche economiche. Per Saddad al-Hosseini, analista esperto di energia, Al-Falih “ha l’esperienza adeguata nell’industria e le conoscenze esecutive per guidare una riorganizzazione dei settori energetici ed elettrici del Paese”. Durante il mandato di Al-Falih, la struttura di Aramco si è modernizzata ed è stata in grado di concorrere con le aziende petrolifere occidentali. Al-Falih ha creato diverse unità, rafforzando la capacità di acquisizione e rendendo l’azienda più reattiva.

LE POLITICHE DI AL-FALIH

In un articolo pubblicato sul Guardian si legge che Al-Falih ha assicurato che “l’Arabia Saudita manterrà le sue politiche petrolifere stabili […] resteremmo impegnati a mantenere il nostro ruolo nei mercati energetici internazionali e rafforzeremo la nostra posizione come il fornitore di energia più affidabile al mondo. La creazione di questo nuovo ministero in Arabia Saudita (Ministero dell’Energia, Industria e Risorse Naturali) – ha aggiunto Al-Falih – cerca di raggruppare tutte le risorse minerali ed energetiche e la capacità industriale per raggiungere gli ambiziosi obiettivi del piano Saudi Vision 2030″. Secondo il neo-ministro il Paese è impegnato a soddisfare la richiesta mondiale di idrocarburi ed è deciso a conquistare nuovi clienti.

LA POSIZIONE SUL SHAIL OIL

“Il mio Paese non vuole eliminare lo shail oil in generale. Abbiamo bisogno, nel mercato internazionale, di un rapporto con nuovi fornitori per equilibrare la richiesta ed evitare eccessi”, aveva dichiarato mesi fa Al-Falih all’emittente televisiva saudita Al Arabiya durante la visita a Davos. “Nel lungo periodo ci sarà bisogno di shail oil. Ma ci deve essere un contributo di shail oil e altri Paesi, inclusi produttori a basso costo come l’Arabia Saudita”.

ETERNO CANDIDATO

Da quanto si legge su Bloomberg, da anni Al- Falih è considerato il successore di Ali al-Naimi. Anche lui, dopo essere stato presidente di Aramco, era passato alla guida del ministero del Petrolio. Al-Naimi aveva coordinato un importante cambiamento nella politica del ministero alla fine del suo mandato, quando l’Opec rifiutò di ridurre la produzione di petrolio, nonostante il crollo del prezzo del barile.

FORMAZIONE ED ESPERIENZA

Al-Falih è nato nella provincia orientale Dammam, si è laureato nel 1982 in Ingegneria meccanica alla Texas A&M University e ha frequentato la King Fahd University of Petroleum and Minerals fino al 1991. Come ricorda il Wall Street Journal, Al-Falih ha lavorato per più di 30 anni ad Aramco, di cui è stato nominato prima vice presidente esecutivo, nel 2009, e poi presidente. Al-Falih è considerato una delle poche figure di riferimento dell’Arabia Saudita.

LEALTÀ E IMPEGNO SOCIALE

La sua vicinanza alla monarchia saudita si rispecchia in molti degli incarichi ricoperti. Dal 2008 è membro fondatore del Consiglio di direzione della Fondazione della King Abdullah University of Science & Technology (KAUST). È anche membro dell’Asia Business Council and J.P. Morgan International Council.



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