ll presidente del Parlamento europeo Martin Schulz ha annunciato ieri nel corso della sessione plenaria a Strasburgo che 84 deputati europei, come previsto dall’articolo 119 del regolamento interno, hanno presentato una mozione di censura nei confronti della Commissione europea.
La mozione ha messo d’accordo eurodeputati che sarebbe complicato associare politicamente: sul testo si trovano infatti le firme di Matteo Salvini (Lega Nord), Curzio Maltese (Lista Tsipras), Piernicola Pedicini (M5S) e ancora Marine Le Pen (Front National), Barbara Spinelli (lista Tsipras), Mario Borghezio (Lega Nord) e di altri eurodeputati di diverse nazionalità e orientamento politico.
COSA PREVEDE IL REGOLAMENTO DEL PARLAMENTO UE
Per presentare una mozione di sfiducia alla Commissione europea è necessaria la firma di almeno un decimo dei deputati che compongono il Parlamento europeo: per approvarla è necessaria, invece, la maggioranza dei due terzi dei voti espressi e la maggioranza dei deputati che compongono il Parlamento.
IL PERCHE’ DELLA MOZIONE
I promotori della mozione di censura sono stati gli eurodeputati del M5S. In base al regolamento sui biocidi, entro il 13 dicembre 2013 la Commissione avrebbe dovuto adottare atti delegati per arrivare a definire criteri scientifici per la determinazione delle priorità di interferenza con il sistema endocrino dei biocidi. Gli atti delegati a distanza di 3 anni non sono stati ancora adottati. Inoltre, la Svezia aveva sollevato il caso di fronte alla Corte di Giustizia, che – con sentenza del 16 dicembre scorso – ha condannato la Commissione europea.
LA MELINA DELLA COMMISSIONE
Nonostante la sentenza, la Commissione continua però a tergiversare, giustificando il tutto con il fatto che prima di adottare gli atti vuole una valutazione di impatto e altre procedure burocratiche. La Corte di Giustizia ha già rigettato le giustificazioni della Commissione europea e ha ribadito che il suo obbligo è incondizionato a prescindere da qualsiasi altra esigenza di valutazione di impatto.
IL PRECEDENTE
L’ultima volta che una mozione di censura ha portato alle dimissioni della Commissione europea , era il mese di marzo del 1999, quando l’istituzione presieduta da Jacques Santer si dovette dimettere perchè accusata di “frode, cattiva gestione e nepotismo“. La questione verrà affrontata nel corso della prossima sessione plenaria del Parlamento europeo, ma stando ai numeri non sarà facile “cacciare la Commissione Juncker“.