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Eugenio Scalfari: “Papa Francesco mi ha detto, mi raccomando non si converta!”

Eugenio Scalfari e Nunzio Galantino

Un non credente convinto e un credente di ferro (e di mestiere): Eugenio Scalfari e Nunzio Galantino. Queste due le personalità scelte da Lucia Annunziata per il primo appuntamento del ciclo di incontri “Processo al potere”. No, non è il sequel o uno spin-off del format “Processo alla storia” in scena al Teatro Parioli: anche se lo evoca, Annunziata vuole parlare di persone vive attraverso personalità che non recitano e ha scelto di farlo nella cornice del Teatro Eliseo, in via Nazionale, a Roma. Si è iniziato con Jorge Maria Bergoglio e si chiuderà, mercoledì 25 maggio, con Matteo Renzi, passando per Beppe Grillo e Angela Merkel. Il fil rouge è il potere, l’arma messa in campo sono i ricordi personali (e non) che legano gli intervistati con il potente di turno.

(LE FOTO DELL’INCONTRO SCATTATE DA PIZZI)

EUGENIO ATTENTO CHE TI CONVERTI

Il fondatore di Repubblica ha esordito definendo il Papa come suo amico, “lo ha detto anche lui pubblicamente su di me”, ha chiosato Scalfari. “Non ho mai conosciuto altri papi, d’altronde sono un non credente, ma non un miscredente badate bene – ha spiegato il direttore – Bergoglio, dopo aver risposto ai miei articoli con una lettera di 9 pagine, mi chiese di vederci e ne rimasi stupito. Da lì l’ho incontrato tre volte”. Annunziata non interrompeva, Galantino prendeva appunti, in sala c’erano diversi religiosi.

“La seconda volta che lo incontrai mi chiese perché non prendessi appunti. Quando gli mandai il pezzo non lo lesse. Gli chiesi di farlo, ma mi rispose che sarebbe stato inutile; gli dissi che avevo scritto cose che non aveva detto e non riportato altre che mi aveva riferito. Mi diede l’ok, con insistenza”. A quel punto, tra le risa in sala, Annunziata incalzava sulla conversione, ma Scalfari sviava dilungandosi sui racconti degli incontri e azzardando anche delle previsioni: “Non escludo che Bergoglio possa rendere le donne diacone, ma non presbitere”, cioè che non esercitino le funzione proprie di un prete. Sul finire il fondatore di Repubblica ha detto: “Le persone a me vicine, sapendo degli incontri con Bergoglio, mi dissero: ‘Eugenio stai attento che finirai per convertirti’, decisi di riferire il monito anche al Santo Padre. Lui mi disse che, avendo capito i miei pensieri, la conversione sarebbe stata impossibile oltre che essere una scocciatura per lui. Mi disse che avrebbe dovuto trovare un altro me, perché lui voleva parlare con non credenti che apprezzano Gesù come uomo, non come Dio. Così mi disse ‘mi raccomando, non si converta!'”, ha concluso Eugenio Scalfari.

( ANNUNZIATA, GALANTINO E SCALFARI IMMORTALATI DA PIZZI)

IL PAPA? IL MIO DATORE DI LAVORO

“Chi è il Papa per lei?”, ha chiesto Annunziata a Galantino. “Potrei dire il mio datore di lavoro”, ha risposto il monsignore, segretario generale della Conferenza Episcopale Italiana. Eletto a capo della Cei nel marzo del 2014, Galantino ha definito il passaggio tra Ratzinger e Bergoglio “in perfetta continuità” perché entrambi “credono in una Chiesa bella, pulita e credibile”. Proprio sul rapporto tra i due papi Annunziata ha ricordato lo scambio di regali che ci fu tra i due all’inizio del pontificato di Bergoglio: “Francesco gli regalò un’immagine di una Madonna, Benedetto XVI una scatola bianca. Che c’era dentro?”. Galantino ha detto di non saper rispondere: “I documenti segreti sul Vaticano che hanno portato alle dimissioni di Ratzinger?”, ha incalzato il direttore dell’Huffington Post Italia, “nessuno lo può sapere”, ha chiosato Galantino.

La conversazione si sposta sulle mosse “profondamente gesuite” di papa Francesco, “che scelse questo nome perché rappresenta il misticismo per eccellenza”, ha spiegato il monsignore. “La croce d’argento, gli scarponi e poi la residenza a Santa Marta: possiamo dire che Francesco abbia lanciato moltissimi segni all’inizio del suo papato. Uno tra i più importanti è stato quello del decentramento, quello di influenzare il centro da un’altra parte”, ha affermato Annunziata. “Il gesuita è un decentrato, proprio come Santa Marta, perché ha centro Cristo e la Chiesa”. E continuando sul tema della residenza, Galantino ha parlato della propria e ha detto di vivere in casa con altri sacerdoti: “Tutti sanno dove sto, sono pronto a una denunzia per stalking per chiunque mi segua!”, scherza il monsignore.

(TUTTI GLI SCATTI DI UMBERTO PIZZI)

Ultima curiosità: “Francesco, scegliendo chi mettere a capo della Cei, scelse l’ultimo della lista: quella persona era Nunzio Galantino“, ha detto Annunziata. Galantino non ha replicato.


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