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La mancanza d’esperienza di Trump preoccupa gli elettori americani

Donald Trump è sulla cresta dell’onda, ma sei elettori americani su 10 (il 61 per cento) sono preoccupati per la mancanza di esperienza del magnate dell’immobiliare a livello militare e di governo; e oltre il 40 per cento giudica negativamente il fatto che lo showman sarebbe il primo presidente della storia che non ha fatto il servizio militare – come Bill Clinton e Barack Obama – e non ha neppure svolto alcun incarico pubblico.

Son alcuni dati dell’ultimo sondaggio Wsj/Nbc, in questa stagione in cui i rilevamenti sono volatili e spesso contraddittori. Solo il 5 per cento degli intervistati è entusiasta del curriculum di Trump e della sua storia professionale. Hillary Clinton raccoglie giudizi migliori per la gestione della politica estera e la sua capacità di fare il “comandante in capo”. Trump è invece considerato più capace per condurre l’economia e i rapporti con Wall Street.

Contro il battistrada repubblicano, scende in campo anche l’ex presidente e Nobel per la Pace Jimmy Carter: denuncia una rinascita del razzismo negli Usa, sostiene il presidente Barack Obama e accusa Trump di dare voce alla nuova ondata razzista. Carter, 91 anni, spiega che l’elezione di Obama ha suscitato una forte reazione da parte della destra ostile a un nero alla Casa Bianca e accusa Trump di violare i diritti umani quando parla degli immigrati messicani come criminali e quando vuole vietare l’ingresso negli Usa ai musulmani.

35ANNI DI DICHIARAZIONI DELLE TASSE “SEGRETE”

L’ultima dichiarazione dei redditi di Donald Trump di dominio pubblico, prima di quella 2016, risale a 35 anni or sono: il magnate pagò zero di tasse. Un rapporto del 1981 dell’autorità del New Jersey che sovrintende al gioco d’azzardo rivela che l’imprenditore di Manhattan utilizzò per almeno due volte a fine Anni Settanta un artificio fiscale che consentiva ai costruttori di riportare un reddito negativo. Lo scrive il Nyt.

La vicenda è remota, ma rischia di imbarazzare il candidato “in pectore” repubblicano, che spesso attacca i manager per l’uso di scappatoie per evitare di pagare le tasse. Tanto più che lo showman non intende rendere pubblica la sua dichiarazione dei redditi finché non si concluderà l’accertamento in corso, alimentando i sospetti di elusione o irregolarità e finché non sarà obbligato a farlo. Nel contempo, il magnate conferma che il suo patrimonio vale “molto più di 10 miliardi di dollari”, smentendo le stime al ribasso della stampa.

UN DELEGATO POCO RACCOMANDABILE 

Un delegato di Trump del Maryland è stato incriminato: è accusato di trasporto illegale d’esplosivi, possesso illegale di mitragliatrice e pornografia infantile. Secondo fonti di stampa, Caleb Andrew Bailey, 30 anni, di Waldorf, subito dopo l’incriminazione è stato cancellato dalla lista dei delegati e – dice una fonte del partito – “immediatamente sostituito”. Bailey rischia fino a 50 anni di carcere.

PACE FATTA CON MEGYN KELLY  

Trump ha fatto pace con la giornalista di Fox News Megyn Kelly, con la quale ebbe uno scontro con strascichi nel primo dibattito tv fra i candidati repubblicani, da lei moderato nello scorso agosto. L’allora outsider protestò, in modo volgare e allusivo, per le domande della giornalista ritenute faziose. La Fox, rete conservatrice di Rupert Murdoch, si schierò in difesa della Kelly. Ora, i due si sono incontrati per un’intervista e hanno seppellito l’ascia di guerra. Anzi, Trump, secondo alcuni media, ha quasi flirtato con la giornalista.

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