Rischio terrorismo e riciclaggio, i money transfer sono incontrollabili. A lanciare l’allarme è Giuseppe Maresca, capo della direzione Quinta del dipartimento del Tesoro del Ministero dell’Economia e delle Finanze, secondo cui i punti vendita non sarebbero sottoposti a una regolamentazione finanziaria adeguata.
LA RISPOSTA DEL MTWG SULL’IMPORTANZA DELLE RIMESSE
Una sollecitazione, quella del Tesoro, a cui il presidente del Money Transfer Working Group e amministratore delegato South Europe di MoneyGram, Massimo Canovi, durante l’audizione in Commissione finanze dello scorso 28 aprile – il primo di un ciclo d’incontri sui rischi legati ai money transfer – ha dato una risposta supportata da numeri e dati concreti. “Le rimesse sono un fattore di sviluppo”, ha spiegato. Nel 2015 sono state “431,6 miliardi di dollari le rimesse totali verso i soli Paesi in via di sviluppo” con una crescita rispetto al 2014 dello 0,4% e un tasso di crescita atteso per il 2016 e 2017 “pari al 4%”.
Canovi ha sottolineato che “nel 2018 ci si aspettano 650 miliardi del totale di rimesse”. Nel 2014, questi i dati forniti dal MTWG, sono stati inviati soldi come rimesse, da parte di persone immigrate in Italia, per 5 miliardi di euro a fronte di 35mila punti “money transfer” che compongono la rete di distribuzione in Italia.
LE RIMESSE COME FATTORE DI SVILUPPO
“Le rimesse sono la seconda più importante fonte di finanziamento esterno per i Paesi in via di sviluppo e uno strumento di inclusione finanziaria sia nei Paesi di invio sia di ricezione”, ha aggiunto il presidente del Money Transfer Working Group. Non solo. “Rafforzano la bilancia nazionale dei pagamenti dei paesi più poveri, sono utilizzate dai Pvs come garanzia per ottenere prestiti all’estero e rendono più trasparenti i flussi transnazionali di denaro, favorendo la prevenzione del riciclaggio e del finanziamento del terrorismo”. Canovi ha ricordato, inoltre, che la filiera nazionale dei money transfer assicura “la completa tracciabilità” delle rimesse.
L’APERTURA NEI CONFRONTI DI UNA NUOVA REGOLAMENTEZIONE
“Crediamo che il servizio di rimesse sia importante ed totalmente trasparente. Le recenti proposte di una ulteriore regolamentazione del mercato trovano noi grandi operatori completamente a favore”, ha spiegato il presidente del MTWG durante l’audizione in commissione Finanze. “Noi agiamo con una rete di agenti e subagenti la cui preparazione, anche riguardo ai reati finanziari, è analoga. Agiamo tramite sportelli di banche, uffici postali, agenti e una rete di subagenti. Per noi sarebbe impossibile operare senza gli sportelli bancari e per questo abbiamo standard di operatività altissimi che consentono la completa tracciabilità” delle rimesse.
GLI STANDARD DI OPERATIVITÀ
“All’interno delle singole aziende – ha aggiunto Canovi – sono istituite apposite strutture dedicate alla gestione e al controllo dell’applicazione dei programmi di compliance, antiriciclaggio, antiterrorismo e prevenzione delle frodi” attraverso “l’identificazione del cliente, il monitoraggio e la segnalazione delle attività anomale o sospette, la costante e proattiva collaborazione con le Autorità competenti e la formazione dei dipendenti e degli agenti”. “Collaboriamo giornalmente – ha concluso – con le autorità e molte inchieste nascono da nostre segnalazioni. Inoltre, il sistema normativo italiano è tra i più sicuri e restrittivi in materia e noi siamo contenti che sia così”.
COS’È E QUALI SONO GLI OBIETIVI DEL MONEY TRANSFER WORKING GROUP
Il Money Transfer Working Group è nato nel 2012 per iniziativa dei tre operatori internazionali maggiormente rappresentativi del settore, che detengono l’85% del mercato italiano: Western Union (45% di quota di mercato), la MoneyGram (20%) e la Ria (20%). Gli obiettivi del Gruppo sono essenzialmente quattro: dialogare con le Istituzioni, supportare il sistema, rendendolo sempre più trasparente e sicuro, collaborare con le Autorità di vigilanza nel monitoraggio del mercato e delle possibili attività illecite e farsi promotore delle migliori strategie di compliance e di contrasto ai reati finanziari.
L’IMPEGNO ETICO E SOCIALE DI MONEYGRAM
In particolare, una delle tre anime del Gruppo, MoneyGram, è impegnata attivamente anche sul fronte sociale ed etico, avendo istituito nel 2009 l’unico riconoscimento a livello nazionale che premia l’eccellenza delle aziende gestite da imprenditori stranieri: il MoneyGram Award che, anche quest’anno, premierà i vincitori in cinque differenti categorie: “Crescita del profitto”, “Occupazione”, “Innovazione”, “Imprenditoria giovanile” e “Responsabilità sociale”.