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Le prime vittime della Brexit? I britannici in vacanza in Grecia

Le prime vittime della Brexit? I britannici in vacanza in Grecia, che, mentre si decretava il Leave del Regno Unito dall’Unione, si vedevano rifiutare il cambio delle sterline in euro. “Non c’è un cambio ufficiale per la Bce”, recita un avviso di un resort cinque stelle postato da un utente Twitter in vacanza a Kos e riportato da The Sun.

Uno smacco per chi ha giocato sempre la parte del leone in Europa, che ora la sua moneta sia di fatto carta straccia – magari solo per qualche ora, ma tant’è. E che il fatto sia avvenuto in Grecia rende il paradosso ancora più stridente.
“Già è iniziata. Grande #brexitfail”, così il tweet di un certo Mr Rooney, che si descrive come un formatore di formatori nel Nottinghamshire e che mostra tutta la sua preoccupazione per la scelta dei suoi concittadini – anche se lui invece che a votare, era al mare.

Le casse automatiche sono state le prime a bloccarsi, poi anche gli hotel hanno iniziato a rifiutare il cambio.
In effetti questa relazione con l’Europa, legata alle vacanze, i britannici non vogliono perderla. Prova ne sia che un giornale come Indipendent pone tra i sei effetti immediati del Brexit proprio il costo dei prossimi viaggi, destinato a lievitare. “Il nostro legame più intenso con l’Europa – scrive l’Indipendent – è quando ci facciamo le vacanze. Con la stagione dei viaggi alle porte, milioni di britannici sperimenteranno l’effetto immediato del Leave con i prezzi all’estero”. Non solo in Europa. E non solo in Grecia, anche altrove nel mondo si fa fatica a cambiare sterline in valuta locale. Perfino in Africa.

“Secondo l’account del giornale ugandese Daily Monitor – scrive The Sun – la stessa situazione avviene in Uganda. Il DM scrive: i bureaux non stanno comprando sterline perché il cambio è estremamente instabile, crolla l’euro – @NellyKapo reports #Brexit”.

Secondo gli esperti – gli stessi che però nei mesi scorsi davano per improbabile, nella maggior parte dei casi questo risultato referendario in Uk – il peggio deve ancora arrivare, con “la paura che monta nei mercati mondiali e il Giappone che ha chiuso brevemente le contrattazioni e le Borse europee in tilt”. In pochi minuti il londinese Ftse100 ha perso più di 100 miliardi di sterline e la sterlina è scesa al minimo contro dollaro dal 2009, perdendo il 10% dopo una nottata di forte crescita in attesa del Remain che tutti credevano sarebbe stato il finale di questo voto

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