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Brexit? Juncker si dimetta. Parla Ward

Il voto del Regno Unito, a favore dell’uscita dall’Unione europea, è un voto contro lo status quo. Il popolo britannico, spaccato a metà, ha deciso di non appartenere più all’Europa. Il processo di separazione, inedito finora, sarà lungo e complicato. Gli effetti sull’Ue saranno tanti, alcuni immediati. Ma non solo, anche il Regno Unito cambierà fisionomia dopo il voto di ieri e la vittoria della Brexit.

EFFETTI INTERNI DELLA BREXIT

Per William Ward, giornalista e scrittore esperto di Gran Bretagna, la prima conseguenza sono state le dimissioni del premier inglese David Cameron. In una conversazione con Formiche.net, Ward, firma da Londra per Panorama e Il Foglio, ha spiegato che a breve ci saranno le elezioni del Partito Conservatore e che la leadership inglese cambierà. Dopo l’estate, il Regno Unito avrà un nuovo premier. “Ci saranno anche cambiamenti per la Scozia, indubbiamente”, dice Ward. Nella nazione costitutiva della Gran Bretagna ha vinto il “leave”, così come nell’Irlanda del Nord, dove molto probabilmente si riaccenderà il desiderio di secessione dalla Gran Bretagna.

COME CAMIBIERÀ L’EUROPA

Per quanto riguarda l’effetto simulazione, Ward crede che sia probabile, ma non certo, che anche altri Paesi europei promuovano un analogo referendum per l’uscita dall’Unione europea. L’unica convinzione è che l’Unione, così com’è strutturata ora, dovrà cambiare: “L’Ue deve cambiare tantissimo. Penso che il presidente della Commissione europea, Jean-Claude Juncker, dovrebbe presentare le dimissioni, è anche un suo fallimento. Se fossi a capo di un’istituzione normale, dovrebbe farlo, ma non succederà”.

LA RISPOSTA DELL’ITALIA

Per quanto riguarda l’Italia, il giornalista sostiene che “a breve non ci sarà nessun cambiamento. Nel medio periodo, invece, chi incontrerà qualche difficoltà saranno i giovani che avevano trovato nel Regno Unito un luogo dove poter lavorare. Ci saranno nuove pratiche per i permessi di lavoro, per cui l’Italia dovrà offrire una soluzione e riattivare l’economia”.



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