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Il referendum di ottobre,in casa di Luigi Di Maio, diventa un laboratorio politico nazionale. Il caso Pomigliano

La deputata del Pd Angelica Saggese, Roberto Iossa e  il sindaco di Ercolano Ciro Buonajuto durante la conferenza stampa in occasione dell'apertura del Comitato
La deputata del Pd Angelica Saggese, Roberto Iossa e il sindaco di Ercolano Ciro Buonajuto durante la conferenza stampa in occasione dell’apertura del Comitato

Se Matteo Renzi ha scelto di giocarsi tutto sul referendum di ottobre, anche per il Movimento 5 Stelle quella sarà una prova del 9.
Innanzitutto per vedere se alle parole corrispondono i fatti. La Riforma Costituzionale, infatti, permetterebbe (a differenza della legge attuale) al Movimento 5 Stelle di vincere le prossime elezioni politiche e di governare con una larga maggioranza. E sono in tanti a chiedersi quale sia il reale interesse dei 5 Stelle di una sconfitta del referendum.
In questo scenario Pomigliano d’Arco si avvia a diventare un laboratorio nazionale. Oltre ad essere una delle più importanti città industriali del Sud con le presenze importanti di Alenia e Fiat (Marchionne ci ha scommesso tanto della sua immagine nel rilancio dello stabilimento) è anche la città del candidato Premier del movimento di Grillo Luigi Di Maio: qui il M5S raccoglie circa il 30%
E a Pomigliano è nato uno dei primi comitati per il Si al Referendum su iniziativa dell’ex assessore “alle Culture & Gioventù” della giunta di centro destra, Roberto Iossa. Medico di professione e politico e spin doctor per passione, Iossa è una delle personalità emerse in questi anni a Pomigliano come punto di riferimento per grande parte di opinione pubblica, dopo la sua esperienza in Giunta col Centrodestra. E Iossa già nel 2012 fece pubblica dichiarazione di voto per Matteo Renzi alle Primarie.
Spin doctor per la campagna di rielezione del sindaco Raffaele Russo nel 2015 (al primo turno col 56%), è riuscito oggi a coinvolgere nel Comitato Civico per il Si anche esponenti di centro destra, dell’associazionismo e dei movimenti civici del territorio.

“La battaglia del Referendum per le Riforme non è una battaglia di partito -dichiara Iossa- ma una battaglia di tutti, tra l’anti politica e la buona politica
Tra chi punta l’indice e denuncia i mali e chi si impegna a risolvere i problemi.
Se la politica fa il suo dovere, e agisce, si riduce lo spazio per l’anti politica.
In questo territorio mettiamo insieme persone che vengono da storie diverse, per far vincere le ragioni del Si al Cambiamento.
Ribalteremo i risultati ed i rapporti di forza che oggi vedono le forze che dicono No al Cambiamento.
Qualcuno ha detto che “gli incoscienti riuscirono nell’Impresa perché non sapevano che era impossibile”; con questo spartito avvicineremo elettori di centrodestra, di centrosinistra e anche del Cinquestelle per convincerli che ridurre il numero dei parlamentari, velocizzare i tempi delle Leggi, mettere un tetto agli stipendi dei consiglieri regionali vanno nella direzione giusta.
Non basta puntare l’indice per denunciare.
Alziamo il pollice e al cambiamento diciamo Si, mi piace.”

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