In molti si chiedono se l’invito di Chiara Appendino rivolto a Francesco Profumo di fare un passo indietro dalla Presidenza della Compagnia di San Paolo – carica che è appannaggio dell’inquilino di Palazzo di Città – segni l’inizio dello spoil system o inauguri la stagione “grillina” di non occupazione dei posti di potere.
Ecco, la questione è mal posta. Come potrebbe, infatti, governare il neo sindaco nel completo e legittimo esercizio delle sue funzioni quando la presidenza della fondazione della banca più importante d’Italia è affidata a una persona che è notoriamente parte di quel sistema Torino che ha avuto il suo grimaldello politico nella maggioranza di governo appena sconfitta alle elezioni.
Un comune come quello di Torino, così indebitato, ha nella Compagnia ben più di un portatore di interesse. È la stampella che supplisce tutte le volte che c’è bisogno.
La persona, Profumo in questo caso, evidentemente non c’entra. Semmai, il rammarico è constatare che, a causa dello spoil system che il PD ha attuato da sempre a Torino così come altrove, si renda necessario richiedere il passo indietro di persone che per merito ed efficacia dovrebbero avere incarichi di governo e di dirigenza in un momento in cui, mai come oggi, in Italia occorre visione e senso delle alternative.
Lo spoil system dell’Appendino
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