L’Italia risponde al tentativo di boicottaggio contro Israele con i fatti, non solo con le parole. In alternativa al movimento “Boicottaggio, disinvestimento e sanzioni (BDS)”, la ricerca italiana scommette attivamente sulla comunicazione tra i settori innovativi di entrambi i Paesi a favore dello sviluppo. Per stringere questi rapporti, Stefania Giannini, ministro dell’Istruzione, dell’università e della ricerca, ha visitato Israele dal 1° al 5 giugno.
In una conversazione con Formiche.net, l’ambasciatore italiano a Tel-Aviv, Francesco Maria Talò, spiegato che la missione del viaggio di Giannini è riassunta nello slogan: “Italia e Israele: le nostre forti radici, il nostro grande futuro”. A sottolineare la concretezza delle iniziative sviluppate in concomitanza con la Festa della Repubblica, contemporaneamente al ministro sono andati in Israele circa 50 accademici italiani che hanno incontrato i colleghi israeliani e anche una delegazione della Conferenza dei Rettori delle Università Italiane (qui l’articolo di Formiche.net con i dettagli della visita).
L’ENTUSIASMO DEL MINISTRO
“Confermato progetto italo-israeliano Shalom per satellite iperspettrale per osservare e analizzare proprietà fisiche e chimiche terra”; “Nuovi obiettivi concordati con Ministro Akunis: più giovani ricercatori in progetti bilaterali e cooperazione tra incubatori universitari”; “A #Beersheva con insegnanti e alunni della #scuola Hagar, modello d’insegnamento multiculturale in arabo e ebraico”. Questi sono stati alcuni dei tweet pubblicati dal ministro Giannini durante il viaggio in Israele. Durante la permanenza, il ministro ha incontrato il responsabile dell’Istruzione israeliano, Naftali Bennett, l’ex presidente Shimon Peres, il presidente Reuven Rivlin e altri rappresentanti del governo e la cultura israeliana.
LEGAME CULTURALE
“Penso che la visita del ministro Giannini in Israele sia andata molto bene. E’ importante aver avuto tra noi un ministro con la sensibilità personale e istituzionale di Giannini. È un segno dell’approfondimento dei legami del passato e del futuro tra i due Paesi”, dice Talò a Formiche.net. “Le radici – ha aggiunto l’ambasciatore – sono la base per costruire il futuro. Questo non è stato un semplice ricevimento diplomatico, ma una festa della Repubblica basata sulla comunicazione, che corrisponde in pieno al messaggio di ricchezza culturale”.
GLI INCONTRI
L’ambasciata italiana a Tel Aviv è stata il punto di convergenza di altri enti che hanno contribuito ad organizzare la visita: l’Agenzia Ice, l’Istituto Italiano di Cultura e la Camera di Commercio Israele-Italia. Durante la visita di Giannini si sono svolte 10 conferenze in contemporanea, nelle quali hanno partecipato 50 studiosi italiani che hanno concordato con un gran numero di colleghi israeliani (in tutto mille partecipanti) interessanti convergenze alla fine degli incontri.
SPINTA ALL’INNOVAZIONE
Il 2 giugno, al Centro Peres per la pace a Tel Aviv si è svolto il Convegno per i 15 anni dell’Accordo scientifico e industriale tra Italia e Israele. Inoltre, è stato anche presentato il premio Rita Levi Montalcini per la cooperazione scientifica tra Italia e Israele. Secondo l’ambasciatore Talò, tra i due Paesi “lo scambio è concreto. Israele è molto avanti dal punto di vista della ricerca e l’innovazione e l’Italia ha un’importante tradizione industriale e può essere il ponto con l’Unione europea”.
CHI C’ERA ALLA FESTA DELLA REPUBBLICA
Dopo quella americana, la Festa della Repubblica italiana è quella più sentita in Israele. Alla festa nella residenza dell’ambasciatore c’erano circa 1500 invitati. Erano presenti, tra altri, il sindaco di Tel Aviv, Ron Huldai, l’ambasciatore americano, Daniel Shapiro, il ministro dell’Energia israeliano, Yuval Steinitz, l’ex ministro della Difesa israeliano, Moshe Ya’alon, il capo del Partito Laburista e dell’opposizione, Michael Herzog, il rabbino capo di Roma, Riccardo Di Segni e il presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini.
LA FESTA DELLA TARANTA
Giannini ha consegnato al presidente di Israele Reuven Rivlin il primo volume con la traduzione del Talmud in italiano. Un’opera a cura del Rabbino capo di Roma, Riccardo Disegni e di Rav Adin Steinsaltz. Talò ricorda che il testo è simbolo delle radici e l’innovazione ed è una delle poche traduzioni che ci sono del Talmud: “L’opera, che ha circa 2000 anni di storia, è stata curata grazie ad un software che ha permesso il lavoro di gruppo di diversi esperti e traduttori. Un lavoro che è stato molto apprezzato in Israele”.
Gli ospiti della festa hanno degustato pizze, gelati artigianali e spritz. Grazie alla Regione Puglia la Taranta è stata apprezzata dagli invitati; una festa che è arrivata al pubblico con presentazioni a in piazza coinvolgendo anche il Sindaco di Tel Aviv.
TRA AMBIENTE E CYBER SECURITY
Una festa che non ha pesato sull’ambiente, già che anche questo anno la Keren Kayemeth LeIsrael Italia Onlus (KKL) ha calcolato l’impatto per l’ecosistema ed è stato compensato: 120 alberi sono stati piantati. “Così, la festa è stata grande, bella, piena di luci, ma anche la natura si è presa la sua rivincita”, racconta l’ambasciatore. Il prossimo appuntamento che coinvolgerà l’Italia e Israele sarà la visita del ministro dell’Agricoltura, Maurizio Martina, che incontrerà il 22 e il 23 giugno l’omologo Uri Ariel per inaugurare una foresta dedicata all’Expo 2015.
A giugno si terrà anche la Cyber Week. Il 20 giugno si terrà un evento nella residenza dell’ambasciatore e martedì 21 una tavola rotonda italo-israeliana.