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Brexit, come si schierano Mr. Bean, Gandalf e Mr. Q

Un po’ come succede per le elezioni statunitensi, anche le celebrità inglesi hanno deciso di schierarsi sul referendum del prossimo 23 giugno. Leave or not leave? La maggior parte delle star, come scrive il Telegraph, sfila in favore dell’Ue, ma c’è una parte di loro che sta dall’altra parte del tappeto rosso e parteggia per la Brexit. E poi c’è chi dice che l’endorsement delle celebrità, in fondo, conta poco.

Ecco chi sono le star inglesi divise tra indipendentiste ed europefriendly.

CELEBRITÀ CONTRA BREXIT

Da registi ad attori, da comici ad artisti: il parterre delle celebrità pro Brexit è fitto e deciso ma sarà anche decisivo? Secondo il Telegraph no, perché alla fine non sono i loro volti a influenzare davvero, ma tra i nomi che hanno fatto “coming out” a favore dell’Ue ce ne sono diversi che hanno attirato l’attenzione.

Tra i registi di spicco anti Brexit ci sono Danny Boyle, l’autore della pellicola Trainspotting, Richard Curtis, creatore del personaggio di Mr. Bean e mente pensante dei film Love Actually, Nothing Hill e 4 matrimoni e un funerale. E poi parecchi attori. Da Gandalf – Ian Mckellen, classe ’39 – del Signore degli Anelli, attivista per i diritti degli omosessuali, che ha dichiarato: “Se sei gay, la Brexit non ha senso” perché “i gay sono più internazionalisti ma comunque – ha continuato l’attore – non sarà la fine del mondo in ogni caso”. Emma Thompson, attrice più volte in lizza per gli la statuetta d’oro, durante il Berlin Film Festival aveva dichiarato di “sentirsi più europea che britannica” perché il Regno Unito tornerebbe ad essere “un’isola grigia piena di tristezza

E poi ci sono i 280 artisti che hanno firmato una sorta di “manifesto” pubblicato su Daily Telegraph. Tra gli attori più famosi ci sono Jude Law, premio oscar per “Il talento di Mr. Repley”, Keira Knightley, la piratessa che ha recitato accanto a Johnny Deep-Jack Sparrow nel film Pirati dei Caraibi, Benedict Cumberbatch, protagonista in Lo Hobbit, e lo scrittore/spia John Le Carré. “La Brexit sarebbe un danno per l’industria culturale nazionale e potrebbe fortemente colpire il primato di cinema, musica e arte made in UK”, hanno scritto gli artisti.

THE BREXITEERS

Tra i più celebri antieuropeisti o, come vengono chiamati in UK, tra i Bretiteers c’è Michael Caine, più volte nel ruolo di Q in 007. Attore, doppiatore, produttore cinematografico, vincitore di due premi oscar, nel 1986 e nel 1999, come attore non protagonista, Caine pare essere il Clint Eastwood d’Oltremanica. “Il Regno Unito non può prendere gli ordini da migliaia di burocrati anonimi”, ha detto il protagonista di Youth, il film diretto da Paolo Sorrentino. E ancora Joan Collins, l’attrice di Will and Grace e de Le regole dell’amore, che ha twittato la parola ‘Brexit’ seguita da tre piccole Union Jack e un cuore rosso. Favorevole anche Michael Dobbs, autore dei romanzi che hanno ispirato la serie House of Cards. E in ultimo si citano due cantanti: il baronetto Paul McCartney, che si è dichiarato ancora incerto sulla scelta da fare, e il canadese Bryan Adamas, che ha twittato: “La Gran Bratagna vuole davvero continuare ad essere governata da persone non elette?”.

Il 23 giugno si saprà.

 


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