A partire dalla prossima stagione la Premier League allargherà ancora di più il divario in termini di ricavi rispetto agli altri campionati europei. Secondo le stime della Deloitte, contenute nell’edizione 2016 della Review of Football Finance, il prossimo anno i ricavi della Premier Legue dovrebbero attestarsi a 5,83 miliardi di euro, circa tre volte di più rispetto ai ricavi attesi dalla Serie A (2 miliardi nel 2016/17), ma lontani anche dai 2,98 miliardi della Liga spagnola, che dovrebbe scavalcare la Bundesliga (2,75 miliardi), affermandosi così come il secondo campionato europeo per ricavi.
Magra consolazione per gli spagnoli, visto che l’abisso in termini di ricavi che separerà la Liga (più competitiva però a livello europeo, vista la doppia affermazione di Real Madrid e Siviglia rispettivamente in Champions League e in Europa League) dalla Premier League.
Questo nuovo grande balzo in avanti del campionato inglese è stato possibile principalmente grazie ai soldi delle televisioni. Nella stagione 2016/17 entrerà in vigore il nuovo ciclo di vendita dei diritti tv della Premier. Il campionato inglese è riuscito a incamerare complessivamente 3,3 miliardi a stagione, con i soli diritti internazionali che porteranno nelle casse dei club inglesi 1,4 miliardi di sterline. Tutto questo si traduce in un potere di spesa smisurato, esteso a tutte e venti le squadre d’Oltremanica, in virtù di un sistema di ripartizione dei proventi tv più democratico.
Se già ora, secondo i dati di Deloitte, le squadre del campionato inglese potevano contare sul monte ingaggi aggregato più alto in Europa (2,67 miliardi di euro contro 1,28 miliardi della Liga e 1,29 miliardi della Serie A), questa voce di spesa, fondamentale per attrarre gli allenatori (come Pep Guardiola, Josè Mourinho e Antonio Conte) e i campioni più affermati è destinata a crescere ulteriormente, visto il maggiore potere di spese dei club della Premier.
Per ipotesi, utilizzando il rapporto tra costo del lavoro e ricavi degli ultimi anni in Premier (circa il 60%), nella stagione 2016/17 il monte ingaggi del campionato inglese potrebbe lievitare fino alla cifra record di 3,4 miliardi. Eppure, nonostante questo ingente budget per accaparrarsi i migliori giocatori, la profittabilità dei club della Premier League continua ad essere elevata, specie se confrontata con quella dei club di Serie A.
Secondo le rilevazioni di Deloitte, i club del campionato italiano hanno infatti chiuso la stagione 2014/15 con un risultato operativo aggregato negativo per 133 milioni. Oltre all’Italia, in rosso troviamo solo la Ligue 1 (-35 milioni), mentre i club di Premier League, pur a fronte di un monte ingaggi complessivo di due volte superiore a quello della Serie A hanno terminato la stagione 2014/15 con un risultato operativo positivo per 718 milioni.
(Articolo pubblicato su MF/Milano Finanza, quotidiano diretto da Pierluigi Magnaschi)