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Trump sarà in Scozia nel giorno del referendum sulla Brexit

Donald Trump sarà in Gran Bretagna, in Scozia, proprio il 23 giugno, cioè il giorno del referendum sulla Brexit: l’occasione sarà l’inaugurazione di un campo da golf presso il Trump Turnberry Hotel, nell’Ayrshire, a ovest di Glasgow. Inizialmente, Trump aveva programmato l’evento per il 24 giugno, ma poi ha deciso di arrivare il 22, procedere all’inaugurazione il 23 e ripartire per l’Irlanda, dove sarà il 24. Il rientro negli Usa è previsto il 25.

La stampa britannica, che segue con attenzione i programmi di viaggi del candidato repubblicano, s’interroga se questi intenda esprimersi ancora sulla Brexit alla vigilia del referendum, avendo già detto che a suo avviso l’uscita dall’Ue sarebbe una buon a cosa per il Regno Unito, un parere opposto rispetto a quello formulato in maggio dal presidente Obama in visita a Londra.

Per il restauro e il rilancio del resort di Turnberry, Trump non ha badato a spese, sborsando, secondo fonti di stampa britanniche, 200 milioni di sterline, quasi 260 milioni di euro. Il magnate non è stato economo, in particolare, nell’utilizzo dei materiali e nelle soluzioni architettoniche, soprattutto per la suite “presidenziale”, con grande terrazza sulla scogliera e con elementi dorati, com’è il “gusto Trump”, destinazione ideale per coppie ricche e in viaggio di nozze.

L’hotel ha già aperto le porte ai primi ospiti: campi da golf, resort di lusso e una possibilità d’alloggio nel faro, bar esclusivo e vista mare e sulla scogliera, con un costo di 7.000 sterline, circa 9.000 euro a notte per le stanze più prestigiose. Il faro, costruito nel 1878, ha una torre alta 24 metri, ma non è di proprietà di Trump, essendo stato dichiarato monumento pubblico.

La visita di Trump in Gran Bretagna si fa nonostante l’ostilità dell’establishment britannico e anche di molti cittadini, che hanno apposto 586.285 firme su una petizione per tenerlo lontano da Londra. Sarà la prima volta di Trump in Gran Bretagna dopo le polemiche con il premier David Cameron e con il nuovo sindaco di Londra Sadiq Khan, musulmano: temi degli scontri, la proposta di bandire i musulmani dagli Usa, alcune frasi su aree della Gran Bretagna “islamizzate” e il sostegno alla Brexit.

Poi Trump aveva annunciato che il leader conservatore gli aveva chiesto di fargli visita e che lui avrebbe potuto accettare. Downing Street aveva smentito precisando che comunque è una pratica “da tempo in uso” di incontrare i candidati alla presidenza. Quindi Cameron aveva detto che sarebbe stato pronto a incontrare il magnate, una volta divento candidato repubblicano, pur continuando a criticarne le posizioni.

Anche lo scienziato Stephen Hawking, anti-Brexit, non è stato tenero con Trump, ammettendo d’arrendersi davanti al “mistero” della sua popolarità.

(post tratto dal blog di Giampiero Gramaglia)



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