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Un salto nel passato della semplificazione

Il tema della semplificazione amministrativa è trasversale (mette cioè d’accordo gli schieramenti politici, le scuole dei giuristi, gli economisti e gli studiosi di management) e risalente nel tempo. Segno del fatto che “semplificazione” è un concetto declinabile in tanti modi diversi quanti sono i soggetti attuatori. Ridurre il numero dei provvedimenti normativi, facilitare la comprensibilità del linguaggio amministrativo, accelerare la conclusione dei procedimenti o, più in generale, agevolare la vita degli imprenditori: sono tutti obiettivi comuni (e noti) ai fautori della semplificazione. Un’elasticità che, tuttavia, non sempre giova al risultato. Si spendono più energie nel lancio di nuove iniziative di semplificazione che nel completamento della loro attuazione. L’avvicendamento nei ruoli chiave delle amministrazioni di candidati espressione di schieramenti politici diversi, del resto, non giova al compimento delle iniziative di semplificazione.

Basta guardare all’avvicendamento dei governi in carica negli ultimi anni per rendersene conto. Il governo in carica dal 2008 al 2011, ad esempio, aveva dato vita a una serie di iniziative finalizzate alla riduzione degli oneri amministrativi a carico delle piccole e medie imprese (quelle che notoriamente soffrono di più dei carichi burocratici). Il Piano per la semplificazione amministrativa per le famiglie e le imprese 2010-2012 elencava una serie di iniziative importanti, quattro in particolare. Il primo era quello della proporzionalità degli oneri burocratici (ossia la differenziazione del numero e della tipologia di adempimenti amministrativi imposti alle imprese in base alle dimensioni, al settore merceologico di riferimento e alla tutela effettiva degli interessi pubblici.); il secondo La carta dei doveri sulle “molestie amministrative” (l’espressione, suggestiva, “molestie amministrative” faceva riferimento a tutte le richieste inutili e onerose che l’attuale normativa impone alle imprese. La Carta dei doveri avrebbe dovuto contenere un numero minimo di principi-chiave per garantire ai cittadini il pieno e completo esercizio del diritto a fare impresa); terzo era il Taglia-oneri (distinto in due fasi: una di individuazione delle procedure e degli adempimenti più costosi per gli imprenditori e una seconda di abolizione degli oneri amministrativi economicamente più gravosi e meno incentivanti per la produzione delle imprese); infine, l’iniziativa “Burocrazia: diamoci un taglio!” (che consisteva nella creazione di un portale online sul quale cittadini e imprenditori potevano segnalare le disfunzioni della macchina burocratica, per suggerire al governo le aree di maggiore criticità su cui focalizzare i primi interventi).

Con le dimissioni del Presidente del Consiglio e l’arrivo del governo dei tecnici, a fine 2011, parte delle misure varate da quel governo venne abbandonata. Di queste, alcune trovarono nuova vita all’interno del provvedimento “Semplifica Italia”. Altre, invece, furono accantonate definitivamente. Esecutivi poco stabili costringono a continue rinegoziazioni di interventi e priorità. Fu così anche con la buona riforma dell’allora Ministro Bersani sulle liberalizzazioni, progressivamente erosa dalle misure varate dal governo in carica.

Il fenomeno non è sconosciuto ai governi locali, oggetto dello studio dell’Osservatorio I-Com sui rapporti territorio e imprese. Ci registrano però alcune interessanti eccezioni. Tanto in Toscana quanto in Puglia non sono rari i casi di amministrazioni locali in cui il cambio dei vertici amministrativi non ha determinato l’abbandono delle iniziative già approvate o in corso di attuazione. Al contrario, ci sono programmi e strutture che hanno beneficiato dal cambio di vertice, arricchendosi di nuove potenzialità e funzioni. Quanto rilevato dallo studio fino ad ora evidenzia quindi una peculiarità importante rispetto al livello centrale. A fronte di un problema diffuso determinato dallo spoil system, le amministrazioni locali riescono – in alcuni casi virtuosi – a replicare le iniziative di successo per semplificare la burocrazia e agevolare la partecipazione di cittadini e imprese.



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