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Avio con Vega C tra nanosatelliti e prospettive in Borsa

Vega

Il mercato dei lanciatori offre importanti opportunità di business. Lo sanno bene ad Avio che ieri, insieme ad Arianespace, ha dato il via a Roma a una due giorni di incontri con clienti consolidati e potenziali per programmare i lanci del nuovo lanciatore Made in Italy Vega C.

Il più piccolo dei lanciatori europei, il cui aggiornamento è iniziato in concomitanza con quello dell’Ariane 6 a seguito delle decisioni prese alla ministeriale Esa del 2014, permette dei significativi progressi in termini di prestazioni e capacità di carico. L’amministratore delegato di Avio, Giulio Ranzo, ha sottolineato: “Con Vega C la capacità di trasporto aumenta, passando da 1,5 tonnellate a 2,3: maggiori volumi allo stesso prezzo. Ciò è stato reso possibile da processi produttivi efficientati e rimodulazione della produzione. C’è poi da sottolineare – ha aggiunto Ranzo – che il primo stadio di Vega C sarà lo stesso di Ariane 6, con evidenti risparmi in termini di costo e performance superiori”. Un’opportunità per tutte quelle realtà private e istituzionali che sono in corsa per potenziare i propri asset spaziali.

Tra le novità più interessanti, come ricordato dal ceo di Arianespace, Stéphane Israel, c’è la possibilità di rispondere alle esigenze del mercato radar Ue che sta assumendo sempre più importanza per tutte le applicazioni a esso connesse. Si pensi ad esempio al sistema satellitare a marchio italiano di Cosmo SkyMed. L’ad di Avio ha sottolineato qui l’importanza strategica di abbinare il lancio di satelliti italiani all’uso di un lanciatore italiano, quale è Vega C. Passi importanti e di prestigio in termini di indipendenza.

Altra importante novità è lo Small Spacecraft Mission Service (SSMS), una sorta di adattatore che permetterà al Vega C di aumentare la quantità di nanosatelliti a bordo per ogni singolo lancio. Tra le potenzialità future dell’SSMS è allo studio la possibilità che in uno stesso lancio il piccolo Vega C possa rilasciare i nanosatelliti in orbite differenti. Considerato come si sta muovendo il mercato, con società come One Web interessate a mandare in orbita circa 670 nanosatelliti nell’arco di due anni per offrire una copertura Internet a banda larga all’intero pianeta, avere uno strumento come l’SSMS aumenterà in modo esponenziale competitività e opportunità di business.

I lanci di Vega C porteranno nello spazio satelliti dedicati principalmente all’osservazione della Terra. In programma ci sono già 10 lanci (un terzo istituzionali e due terzi per clienti commerciali esteri). A fine anno sono previste due missioni, una per il lancio dei satelliti PeruSat-1 e SkySat – della startup di Google Terra Bella per la flotta di Google Maps – l’altra per il satellite turco Gotkurt.

Parlando di lanciatori riutilizzabili, Stéphane Israel ha affermato che al momento non ci sono operazioni in corso. L’interesse è quello di mantenere l’affidabilità e la competitività dei lanciatori e questo l’Europa intende farlo con la nuova famiglia di Ariane 6 e Vega C. Ad ogni modo “non chiudiamo le porte ad altre evoluzioni di Ariane e Vega, ad esempio per nuovi sistemi di propulsione, e ci sono già alcuni progetti, anche in Italia, per soluzioni ingegneristiche a costi inferiori” , a detto il ceo di Arianespace.

In conclusione i vertici delle due aziende hanno confermato la forte collaborazione ormai trentennale tra Arianespace e Avio. Un’intesa che, al di là di fisiologiche divergenze, sarà necessaria per portare avanti operazioni di business in grado di realizzare opzioni win-win per l’industria e per lo sviluppo economico e sociale dell’Europa.

Ciò che preme agli operatori del settore lanciatori, come sottolineato con insistenza da Stéphane Israel e Giulio Ranzo, è comunque la conferma di un impegno istituzionale europeo a garantire almeno tre lanci annuali per Vega C e cinque lanci annuali per Ariane 6. 

Intanto Avio pensa alla sua quotazione in borsa che, come riconosciuto da Ranzo, pur non avendo ancora una data stabilita, è un’operazione indispensabile per garantire un progressivo miglioramento della produzione e per restare sul mercato affianco dei grandi operatori

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