Skip to main content

Chi era padre Jacques Hamel, ucciso in Francia dai terroristi Isis

Aveva 86 anni, viveva in canonica e aveva festeggiato il giubileo d’oro nel 2008: quasi 60 anni spesi nel sacerdozio con discrezione. Questo il profilo di Jacques Hamel, il prete sgozzato in una chiesa a Saint-Étienne-du-Rouvray, un comune francese dell’Alta Normandia, la mattina del 26 luglio.

IL RICORDO DEI PARROCCHIANI

Auguste Moanda-Phuati, il parroco della chiesa, ha parlato di padre Hamel su radio RTL come di un “sacerdote in pensione che ancora dava una mano. Piuttosto che andare il pensione – ha continuato Moanda-Phuati – Jacques Hamel ha preferito restare al suo posto e continuare a lavorare”. “Era molto tranquillo e non gli piaceva mettersi in mostra – ha raccontato il gestore di un salone di bellezza del quartiere –  è stato molto ben voluto nella città “. Il municipio di Saint-Etienne-du-Rouvray, governato dal sindaco comunista Hubert Wulfranc, ha aperto uno sportello di sostegno psicologico.

COSA HA DETTO L’ARCIVESCOVO DI ROUEN

L’arcivescovo di Rouen, Dominique Lebrun, in viaggio a Cracovia per la Giornata Mondiale della Gioventù, ha pubblicato il seguente post sul sito web della parrocchia nella quale sono entrati i due terroristi: “Da Cracovia sono venuto a conoscenza, questa mattina, dell’attacco avvenuto nella chiesa di Saint-Etienne-du-Rouvray. Le tre vittime sono il sacerdote, padre Jacques Hamel, 84 anni, e gli autori dell’assassinio. Altre tre persone sono rimaste ferite, una è in gravi condizioni. Io grido a Dio con tutti gli uomini di buona volontà. Vorrei invitare i non credenti ad unirsi nel grido! Con i giovani della GMG, si prega come abbiamo pregato sulla tomba di Padre Popielusko a Varsavia, assassinato durante il regime comunista. Il Vicario Generale, padre Philippe Maheut, è lì sul posto fin dai primi momenti. Io arriverò nella mia diocesi questa sera per unirmi alle famiglie e alla comunità parrocchiale, rimaste molto scioccate. La Chiesa cattolica non può prendere altre armi se non quelle della preghiera e della fraternità tra gli uomini. Lascio qui centinaia di giovani che sono il futuro dell’umanità. Chiedo loro di non cedere alla violenza e diventare apostoli della civiltà dell’amore“.

 IL MESSAGGIO INVIATO DALLA MOSCHEA

Questo video riporta le testimonianze dei vicini di casa di padre Jacques Hamel:

Interessanti le parole dell’uomo che dice di aver ricevuto “messaggi di amicizia da amici musulmani e dal capo della Moschea di Saint-Étienne-du-Rouvray”.

OBIETTIVO CHIESA

I luoghi di culto, tra cui 45mila chiesa cattoliche, sono tra gli obiettivi dello Stato islamico in Francia. L’attacco di oggi ricorda quello sventato ad aprile 2015 ai danni di una chiesa di Villejuif, nella banlieue di Parigi. Uno studente algerino di 24 anni, Sid Ahmed Ghlam, accusato di aver voluto prendere di mira la chiesa e di aver ucciso una giovane donna, era stato arrestato. Il Vaticano si è detto “particolarmente colpito perchè questa violenza orribile è avvenuta in una chiesa, un luogo sacro nel quale si annuncia l’amore di Dio”.


×

Iscriviti alla newsletter