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Leonardo/Finmeccanica, cosa fa Moretti in chiave anti Brexit

Quasi una settimana dopo il referendum che ha sancito la Brexit, passata la prima ondata emotiva sui listini, il titolo Leonardo-Finmeccanica è tornato a crescere con un rialzo di oltre il 7%. chiudendo a 8,97 euro e interrompendo la serie negativa. Effetto «leave» assorbito, dunque? Non esattamente. A piazza Monte Grappa nessuno si nasconde che si apre una fase difficile. Lo stesso ad Mauro Moretti due giorni prima del voto aveva detto al Financial Times che «l’Europa si sta muovendo verso progetti comuni di difesa, e se la Gran Bretagna esce dall’Unione Europea è abbastanza difficile avere le stesse opportunità nel futuro».

LE PRIME MOSSE DI MORETTI

Di conseguenza, i business UK, ovvero AgustaWestland e Selex, sarebbero ostacolati e alla capogruppo non resterà che mettere sotto revisione gli investimenti nel paese britannico. Il primo sarà il quartier generale elicotteristico AW a Yeovil, nel Somerset (dove, per inciso, c’è stata una netta prevalenza di voti pro-Brexit), dove lavorano circa 3.200 addetti, che salgono a 6.800 calcolando l’indotto. Moretti ha già allertato il suo referente britannico, John Ponsonby, managing director di AgustaWestland Ltd, avvisandolo della necessità di un assessment delle attività britanniche. Ponsonby ha però rassicurato su un punto: nonostante la situazione di incertezza, i numerosi contratti in corso che alimentano il portafogli ordini di Yeovil, saranno tutti onorati.

CHE SUCCEDE NEL REGNO UNITO

Qui si fa l’assemblaggio finale dei modelli Suiper Lynx 300, AW159 e AW101 oltre che dell’elicottero commerciale di nuova generazione AW189, in gran parte destinati all’export. AgustaWestland, infatti, è ai vertici dell’industria aerospaziale del Regno Unito con un contributo pari al 10% alle esportazioni del settore Difesa. Il 21 luglio del 2015 è stato festeggiato il centenario delle attività. Ma sullo stabilimento del Somerset pende anche la minaccia di Boeing, che secondo indiscrezioni di mercato sarebbe pronta a strappare alla sussidiaria di Leonardo-Finmeccanica il contratto per la manutenzione degli elicotteri Apache.

IL REPORT DI EXANE

Intanto, Exane Bnp Paribas ha abbassato il prezzo obiettivo sul titolo di piazza Monte Grappa a 9 euro (-10%) con raccomandazione invariata ad underperform, pur vedendo rischi limitati sui ricavi del gruppo, mentre Intermonte ha ricordato che tra i titoli presenti sul Ftse Mib, Leonardo Finmeccanica è uno dei più esposti ai contraccolpi Brexit, perché da oltre Manica dipende circa il 14% del suo fatturato, per un controvalore di 1,8 miliardi di euro.

I PROGRAMMI IN UK

Insieme all’Italia, alla Polonia e agli Usa, la Gran Bretagna è considerata da Leonardo Finmeccanica un mercato domestico. Anche nei documenti finanziari del gruppo c’è un richiamo all’aggiornamento del documento programmatico della Difesa UK, nel quale viene indicato «un incremento degli investimenti per nuovi sistemi di 12 miliardi di sterline (circa 16 miliardi di euro), con una a spesa complessiva di 178 miliardi di sterline per l’acquisizione di armamenti nel prossimo decennio». L’incremento va spalmato nell’arco di 10 anni: sarà perciò investito in pieno dalle procedure di uscita dall’Ue e dal periodo stand alone che ne seguirà.

LO SCENARIO

Difficile però pensare a destini separati tra Leonardo-Finmeccanica e il mercato britannico, soprattutto nel campo elicotteristico. Basti pensare all’andamento ordini nell’anno in corso. La divisione Elicotteri ha subito nel primo trimestre un drastico calo degli ordini (- 964 milioni di euro), a causa soprattutto delle difficoltà nel segmento Oil&Gas e in altri mercati civili, mentre a tenerla su nell’analogo periodo dell’esercizio precedente erano state proprio «acquisizioni rilevanti dal Ministero della Difesa UK». Si tratta di un contratto che vale circa 800 milioni di euro, per supporto logistico e manutenzione dei 55 elicotteri AW 101 Merlin fino al 2020.

Pubblicato su Italia Oggi/ MF/Milano Finanza, quotidiano diretto da Pierluigi Magnaschi.


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