Gli effetti positivi del turnaround, la debolezza annunciata del settore elicotteri, la stabilità dell’indebitamento. L’innesco della maxi-commessa Eurofighter da 8 miliardi di euro col Kuwait, invece, potrebbe non attivarsi ancora, anche se lascerà comunque il segno. Secondo fonti finanziarie, infatti, sarebbe stata registrata solo nei giorni scorsi e quindi per vederne gli effetti sui conti di Leonardo Finmeccanica bisognerà aspettare quelli del terzo trimestre.
I CONTI
Intanto, giovedì prossimo l’ad Mauro Moretti svelerà i conti del secondo trimestre, e quindi del primo semestre dell’anno, per i quali il consensus colloca i ricavi a 5,647 miliardi di euro, in frenata rispetto agli oltre 5,9 miliardi di euro di metà 2015, e i nuovi ordini sotto quota 5 miliardi (4,953 mld € contro i 5,539 mld € dell’analogo semestre 2015). Quest’ultimo dato è ovviamente al netto dell’ordine record siglato a Kuwait City ad aprile scorso, perché quel controvalore sarebbe stato incluso a backlog solamente un paio di settimane fa, con l’incasso della prima tranche, che era attesa tra la fine del primo semestre e l’inizio del terzo. Il calo del fatturato relativo agli elicotteri, invece, era stato già in buona parte annunciato da piazza Monte Grappa, che lo stima in circa il 5%.
I MARGINI
I margini sono comunque previsti in crescita: l’ebita è indicato a 458 milioni di euro, rispetti ai 450 del primo semestre 2015. Anno su anno, ancora più marcato il progresso del risultato netto: il consensus lo attende a 145 milioni di euro contro i precedenti 86 milioni di euro. atteso in crescita anche l’ebit: il confronto di metà anno tra 2016 e 2015 è di 364 milioni di euro contro 351 milioni di euro. Sopra e al di sotto del consensus si posizionano le tante banche d’affari che seguono il gruppo, accomunate però dalla convinzione che Moretti, nonostante lo scenario debole del mercato civile, confermerà le guidance per l’intero anno: oltre 20 miliardi di euro gli ordini, inclusa la commessa Eurofighter, e ricavi superiori ai 12,5 miliardi di euro.
IL REPORT DI BANCA AKROS
Banca Akros (che insieme a Banca Imi ha confermato la raccomandazione Buy sul titolo) ricorda che per ragioni stagionali, il secondo trimestre dell’anno è importante per il gruppo subito alle spalle del quarto e ultimo, perché mediamente genera il 24% dei nuovi ordini, il 25% dei ricavi e concorre per il 24% all’ebita annuale. Le previsioni di Akros sono anche più alte del consensus, con ricavi a 5,7 miliardi di euro (- 4,7% anno su anno), che sconterebbero anche il mancato apporto di circa 150 milioni di euro di alcuni asset minori ceduti, come due rami d’azienda della controllata statunitense Drs Technologies, attività aeronautiche e Fata, e un ebita a 465 milioni di euro (+ 3,5%). Ed è proprio nel report di Akros che si trova la conferma di uno slittamento al terzo trimestre di ogni stima sull’effetto Eurofighter. «Come ci risulta, il contratto da 8 miliardi di euro per la forrnitura dei 28 caccia Typhoon al Kuwait è stata registrata solamente l’11 luglio e quindi non è considerata nelle nostre stime sul secondo trimestre».
I SETTORI
Oltre la media del consensus anche le stime sull’utile netto, a 175 milioni di euro, praticamente il doppio rispetto a quello dell’analogo semestre 2015, con un incremento del 104%. Settore per settore, la frenata dei ricavi a carico degli elicotteri viene però considerata più pesante (-11%), mentre si scommette sulla tenuta dell’elettronica per la difesa. Previsto stabile il debito, a 4,2 miliardi di euro com’era a fine marzo scorso. Tornando all’effetto Eurofighter, contabilizzato o no, basterà comunque secondo Mediobanca Securities a dare al top management «un tono fiducioso durante la presentazione dei conti del primo semestre».
Intanto il titolo ieri ha chiuso in leggera flessione, a 9,53 euro (- 0,3%), in tono con il listino.
Pubblicato su MF/Milano Finanza, quotidiano diretto da Pierluigi Magnaschi