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Marta che invidia!

Perché essere falsi e buonisti?

Stava davvero simpatica a tutti Marta Marzotto?

Dispiace sì, come tutte le persone che se ne vanno.
Ma dispiace meno quando se ne vanno ad una certa età dopo una vita ricchissima di esperienze che probabilmente ognuno di noi non può neanche immaginare se pur vivendo e reincarnandosi almeno altre tre volte.

L’ho incontrata più volte certo, chi si occupa di moda e segue le varie kermesse delle fashion week più trendy non poteva non incontrarla.
Purtroppo l’ho incontrata già in età matura, ed a parte la sua “presenza” non appariva affatto di quella bellezza strabiliante che in gioventù le aveva fatto conquistare gli amori più ambiti.
La generazione precedente a me non l’ha mai amata, come non si amano mai le donne ambiziose o arriviste, e lei era vista così. Marta Marzotto, con il suo bel matrimonio con il Conte, era associata alla ventisettenne Carmen Llera fidanzata con il settantacinquenne Alberto Moravia, o ancora con la Maria Elide Punturieri, detta Marina, che si coniugò prima con un Lante della Rovere e poi con un Ripa di Meana

Ma poi il matrimonio di Marta Marzotto è durato quarant’anni, (fino al decesso del marito) e la credibilità, messa a dura prova dalla lunga storia d’amore vissuta in contemporanea con Guttuso, le fu pian piano concessa.
Una vita estremamente fortunata la sua, dove la bellezza, l’amore e la ricchezza sono state compagne fedeli di viaggio. Tutto questo si, la rendevano ancora più essere innaturale ed invidiato. Chi la conosceva raccontava con rammarico che era “anche” brillante, arguta, spigliata e simpatica!
E l’invidia cresceva….
Poi è diventata più umana quando la sofferenza ha attraversato anche la sua vita, e la tragedia della prematura scomparsa della figlia l’ha fatta accostare ai drammi delle celebri famiglie di Marlon Brando, dei Kennedy e degli Onassis

Ma lei era così, forse il suo segno zodiacale dei pesci la rendeva libera e creativa, materna e sensibile al tempo stesso.
Forse era solo una donna determinata, di quelle che sanno già dal giorno della nascita dove vogliono arrivare. E tra queste, di cui il mondo è pieno, lei era anche una vincente. Ha raggiunto tutti gli obiettivi che una donna si può prefiggere, e tra questi il traguardo più di successo è stato sicuramente quello della costruzione di una bella famiglia affiatata e numerosa (5 figli).

È andata via senza soffrire a lungo, è andata via ad 85 anni compiuti, ed è andata via senza conoscere la solitudine, circondata dagli affetti di figli, nipoti, parenti vari ed amici.

E bene, è andata via con eleganza, quella che ha interpretato nella sua vita attraversata dalla moda e dalla mondanità.

Non voglio ricordarla come la “mondina mondana”, denominazione che le fu data con quella invidia di cui anch’io, come immagino la grande parte di noi, è vittima nel leggere la sua storia.
Voglio ricordarla con la sua energia e, nel salutarla, voglio augurarmi che ce ne trasmetta un po anche da la su, miscelata magari con una buona dose di fortuna per incontrare anche noi, nel nostro futuro, una parte di quel mondo fatto di bellezza e ricchezza che si è portata via.

 

…e se non credete di essere vittime dell’invidia, guardate tutte le foto di Umberto Pizzi 

 


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