Skip to main content

Cosa pensa Mike Pence di donne, musulmani, aborto e comunità gay

Mike Pence - Facebook

Dopo molti nomi e ipotesi, alla viglia della nomination alla convention di Cleveland, Donald Trump ha annunciato il nome di chi lo affiancherà nella corsa verso la Casa Bianca: Mike Pence. Lo scorso sabato il candidato repubblicano ha confermato che il governatore dell’Indiana sarà il suo braccio destro.

Pence è un politico con una lunga carriera nel Congresso americano. È un noto leader conservatore, famoso soprattutto per le sue posizioni nette contro aborto e matrimonio gay. Secondo alcuni analisti, è stato scelto perché sarà il legame tra Trump e le basi di estrema destra del Partito Repubblicano. Nel 2010 Pence è stato uno dei leader del movimento ultra-conservatore repubblicano Tea Party. È governatore dell’Indiana dal 2013 ed è stato deputato dal 2001 al 2012 alla Camera dei rappresentanti. Un altro motivo per cui Trump probabilmente ha scelto Pence è la vicinanza ai fratelli David e Charles Koch, i due più importanti finanziatori delle campagne repubblicane negli ultimi due anni. I Koch però non hanno ancora contribuito economicamente a quella di Trump.

VITA PERSONALE

Nato a Columbus, Indiana, nel 1959, Pence è cresciuto in una famiglia di lavoratori: suo padre gestiva una catena di stazioni di servizio. È laureato in Diritto all’Hanover College, una scuola liberale di Madison. Si definisce “cristiano, conservatore e repubblicano”. Trump invece lo definisce “combattente, produttivo e patriota”. Pence è stato presidente della Review Policy Foundation Indiana e nel 1993 ha condotto un programma radiofonico a Rushville. È sposato e ha tre figli.

PRIMI PASSI IN POLITICA

I primi passi in politica sono stati segnati dalla pubblicazione di un saggio intitolato Confessioni di un attivista negativo. “Una campagna dovrebbe basarsi sulle proposte, di successo o fallimentari, che però devono essere più significativi del candidato – si legge nel testo – (…) Siano di destra o siano di sinistra, i candidati dovrebbero lasciare un’eredità, una base di argomenti, di politiche su cui si possa costruire qualcosa in futuro”.

IL PASSATO CON TED CRUZ

In un’intervista al Washington Post, prima di diventare candidato alla vicepresidenza, Pence ha detto che non si sarebbe fermato finché “Donald Trump diventerà il prossimo presidente degli Stati Uniti”. Il candidato repubblicano alla presidenza gli aveva detto di cercare “un cane di attacco (…) qualcuno che sia esperto nel combattimento corpo a corpo”. Ma Pence non sempre ha sostenuto Trump. Ad aprile aveva detto che “non era contro nessuno”, ma che sarebbe stato “orgoglioso di votare Ted Cruz”. All’epoca considerava “offensiva e incostituzionale” l’idea di Trump di vietare l’ingresso di musulmani nel territorio americano (qui l’articolo sugli affari musulmani di Trump).

LEGGE ANTI-GAY E ANTI-ABORTO

Nel 2015 Pence ha promosso nella sua giurisdizione una Legge di Libertà Religiosa. La normativa permetteva ai proprietari di attività commerciali di agire secondo i principi religiosi, e di vietare l’accesso e il servizio agli omosessuali. Dopo mesi di polemiche e tensioni, è stato approvato un emendamento che vietava la discriminazione.

Sempre nel 2015, il governatore dell’Indiana ha approvato una legge restrittiva dell’aborto nello Stato, anche nei casi di malformazione del feto o sindrome di Down. La normativa è stata bloccata dopo una sentenza del tribunale perché “violava i diritti costituzionali delle donne”.

CONTRO LE DONNE IN CARRIERA

“Per anni abbiamo ricevuto il messaggio che le donne possono avere tutto: carriera, bambini e un garage con due macchine (…) Certo che possono avere tutto, ma i bambini cresciuti in asilo sono svantaggiati a livello emotivo”, ha scritto Pence nel 1997 al direttore dell’Indianapolis Star come critica alle donne in carriera.

SUCCESSI ECONOMICI

Ma non tutte sono proposte polemiche. In Indiana Pence è riuscito a fare il taglio più consistente delle tasse nella storia di uno Stato americano, allargando la copertura medica per i cittadini più sfavoriti. È riuscito anche a ridurre l’indice di disoccupazione dal 8,5% al 5%.



×

Iscriviti alla newsletter