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Aylan, Omran e l’unica soluzione possibile per la Siria

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E dopo Aylan è toccato a Omran. Bambini simbolo di dolore e disumanità, immagini di guerra scioccanti, destinate ad entrare nella storia e a colpire le coscienze. Ma, purtroppo l’orrore viene spesso relegato al “giorno prima” e il quotidiano attutisce l’indignazione.

Eppure, oltre le foto dei bambini, in Siria va in scena una strage degli innocenti che prosegue giorno per giorno, ora dopo ora, casa dopo casa. Il dramma dei profughi che si riversano a migliaia in Occidente non può più essere risolto con una sorta di “ricollocazione” in questo o quel Paese, con il conseguente rimpallo di responsabilità e accoglimento tra diplomazie. E’ arrivato invece il momento di prendere atto che il cammino dei migranti va fermato all’origine, estirpando la causa alla radice. Bisogna riportare la pace in Siria, in modo che i siriani possano restare e prosperare nella loro terra.

I bambini come Aylan e Omran hanno diritto di crescere, studiare e giocare in casa loro, con le loro famiglie unite e al sicuro. Non basta più affrontare il problema dell’accoglienza, c’è bisogno di uno scatto di qualità e l’obiettivo primario deve diventare quello di riportare la pace in Siria. Aylan non ci è riuscito. Diamo almeno una speranza, ma concreta, ad Omran.


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