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Per il governo il bonus ai diciottenni ha figli e figliastri?

Nannicini

Nei giorni scorsi il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Tommaso Nannicini ha comunicato, dopo otto mesi e mezzo dall’approvazione legge di stabilità, il lancio definitivo del bonus con 18app.

Come è noto l’art. 1 comma 979 della Legge n. 208 del 28 dicembre 2015 ha assegnato un bonus di 500 euro ai cittadini residenti nel territorio nazionale (in possesso, ove previsto, di permesso di soggiorno in corso di validità) che compiono i diciotto anni di età nell’anno 2016. L’assegnazione del «bonus» avviene fino al raggiungimento del limite di spesa di 290 milioni di euro. La gestione del beneficio («bonus») avviene tramite un app informatica.

Il decreto attuativo ha confermato l’inclusione di biglietti (uno alla volta) per il cinema, abbonamenti per rappresentazioni teatrali e cinematografiche, biglietti per spettacoli dal vivo e concerti, libri (anche ebook), biglietti per musei, mostre ed eventi culturali, monumenti, gallerie, aree archeologiche e parchi naturali, anche comprensivi di guida e Fiere (sulla base di un elenco fornito dal MIBACT).

Consapevolmente, perché più volte sollecitato dai settori interessati, il Governo ha invece escluso musica registrata, ovvero CD, vinili, brani in download, abbonamenti a servizi streaming e DVD cinematografici o abbonamenti a servizi streaming cinematografici.

La decisione stupisce perché oltre ad essere assolutamente discriminatoria, penalizza un settore, quello della musica, dove sono proprio i giovani ad utilizzare le nuove piattaforme per la diffusione di musica e soprattutto discrimina la musica italiana, che è oltre il 54 % del venduto, quota molto più elevata, ad esempio, rispetto al cinema.

Secondo una recente ricerca di Ipsos i ragazzi tra i 13 e 16 anni sono i più disposti, ad esempio, a pagare un servizio in abbonamento alla musica in streaming e allo stesso tempo i giovani sono ancora forti acquirenti di CD musicali.

Nel primo semestre del 2016 il mercato italiano della musica è cresciuto dell’1 % e il digitale, trainato dallo streaming, per la prima volta ha superato il prodotto fisico.

Il settore è tra quelli che più di ogni altro ha innovato e affrontato con soluzioni e modelli di business avanzati la rivoluzione digitale.

Oltre 40 milioni di brani musicali sono disponibili per il download o lo streaming e l’offerta digitale è stata anche un risposta significativa alla pirateria.

Ma per il Governo, invece,la musica registrata non gode evidentemente della stessa dignità di altri settori culturali.


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