Il candidato repubblicano alla Casa Bianca Donald Trump lascia intendere che i possessori di armi potrebbero fermare la sua rivale democratica Hillary Clinton e i giudici che lei dovesse nominare alla Corte Suprema. E il New York Times scrive, in un commento che è l’opinione del giornale: “E’ giunta l’ora per i repubblicani di ripudiare una volta per tutte Trump”, ora che “gli americani stanno a interrogarsi se davvero il magnate abbia istigato chi possiede armi ad assassinare Hillary”.
“Di rado, forse mai – prosegue il giornale – , gli americani si sono ritrovati davanti a un candidato così disposto a scendere nel razzismo e nell’intolleranza più profondi”. Il quotidiano, sottolinea come Trump “quando è circondato dall’adulazione della folla è incapace di controllare se stesso”.
Non è esattamente chiaro che cosa volesse dire lo showman, parlando a Wilmington, North Carolina. Ma social media e siti web statunitensi hanno immediatamente rilanciato le sue parole interpretandole come un appello a usare la violenza per fermare la Clinton o i giudici che volessero abolire il Secondo Emendamento della Costituzione americana, quello che garantisce ai cittadini il diritto a possedere armi.
“Hillary vuole di fatto abolire il Secondo Emendamento”, ha detto Trump durante un comizio. “Se arriva a scegliere i giudici, non c’è nulla da fare […] Solo il popolo del Secondo Emendamento può fermarla […] Magari, con il Secondo Emendamento, può esserci (una soluzione) […] Non so”, ha aggiunto, lasciando la frase in sospeso.
Immediato il rimbalzo della frase sui social media. “Trump lancia un appello alla rivolta armata o a uccidere la sua rivale: deprecabile”, chiosa il democratico David Cicilline. Negli ultimi mesi, Trump ha più volte criticato la Clinton, sostenendo che vorrebbe abolire il Secondo Emendamento, mentre Hillary spiega di voler introdurre controlli più stringenti sulla vendita di armi.
La candidata democratica ha così commentato le parole del magnate: “Ecco perché Trump sarebbe un presidente pericoloso […] Chi istiga alla violenza non può fare il presidente”.
La dichiarazione di Hillary richiama la presa di posizione di 50 esponenti del partito repubblicano, tra i massimi esperti di sicurezza nazionale e internazionale, ex consiglieri di George W. Bush (anch’egli schierato contro Donald Trump): per loro, se eletto lo showman “sarebbe il più sconsiderato e pericoloso presidente della storia americana”.
Tra i firmatari del documento, l’ex direttore della Cia e della Nsa, Michael Hayden, gli ex ministri per la sicurezza interna Michael Chertoff, Tom Ridge e l’ex coordinatore dell’intelligence Usa John D. Negroponte.