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Cosa penso di Renzi e Parisi

Guido Quaranta

C’è ancora chi si illude che il toscano non più tanto giovanilista, ascolti i pareri di chi ha ancora voglia di parlare di lui e dei suoi errori primaverili ed estivi. Ma francamente non serve anche perché è inutile sprecare intelligenza e buonsenso. Lui va avanti e nella pausa estiva molti giornali in attesa di settembre attaccano sistematicamente i penta stellati che sono e continuano ad essere un esercito senza guida, arruolato da un computer, ma con una vittoria meritata che gli ha consegnato Torino e Roma.

Noi che amiamo scrivere ci dilunghiamo sul futuro prossimo della nostra Italia.Tenacemente attive. Di Stefano Parisi abbiamo già disegnato un profilo suadente posto che il suo stile manageriale mi ricorda tantissimo Silvio nazionale. Renzi ora non ha nessun buon motivo economico per recuperare con la sinistra ma ha buoni motivi economici per recuperare la platea dei forzisti berlusconiani sapendo che è interessato il Silvio nazionale a rimettere in sesto Mediaset Premium in perdita che Bollorè ha rigettato e non c’è dubbio che al Cavaliere una rinascita di quel patto farebbe comodo sul piano dei suoi interessi imprenditoriali.

Il Toscano politico ed economico dunque tifi pure per avere Parisi come interlocutore per fare il Partito della Nazione ma non vuole i voti persi della sinistra, mai stata e tantomeno ora potrebbe essere maggioritaria in Italia e dunque mantenere il toscano a Palazzo Chigi. Ora la situazione è molto complicata perché Parisi traccheggia sul NO al referendum evidentemente d’accordo con Berlusconi, l’alleanza di Renzi con Verdini e Zanetti a me pare un po’ evanescente, e il disastroso risultato delle amministrative, il balzo dei pentastellati grazie a quella innominabile legge elettorale di cui Renzi è l’autore, mettono Palazzo Chigi in posizione di arrembaggio dei barbari.

C’è la necessità di ribaltare il caos in cui siamo : creare alleanze nuove capaci di tenere sul piano politico per cambiare la legge elettorale, sminare il referendum; portare avanti una politica economica vera e non fatta di mance come l’attuale tagliando la spesa pubblica e investendo nello sviluppo con risorse verso pubblici e privati incentivandoli fiscalmente, per non rimanere in stagnazione e offrire all’Europa una manovra sul deficit, tutto questo insieme alle forze moderate e tagliando con gli estremisti che vogliono solo scranni di potere.

Stefano Parisi dovrebbe favorire questo nuovo percorso senza traccheggiare sul referendum perché Brunetta non ha solo ragione ma dal punto di vista della riforma e manovra economica è in grado di sostenerlo. Sicuramente l’alleanza tra riformisti e moderati in funzione anti- estremisti come muro al dilagare dell’anti-politica è la strada da intraprendere. Non solo Italicum e referendum sono da sminare e in fretta sperando nella Corte Costituzionale, che bocciando l’Italicum, costringa l’attuale Governo a trasformare il sistema di voto, facendo una proposta credibile per il referendum, (lo spacchettamento è una grande bufala perché non è possibile!). Io l’ho scritto qui da due anni: sono per una Assemblea Costituente e l’uomo di buonsenso Parisi lo ha già detto perché si può trovare la maggioranza qualificata che serve per indirla.


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