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Sondaggi: tra convention e polemiche, il vantaggio è per Hillary

La convention democratica, e fors’anche le polemiche in cui Donald Trump è rimasto impaniato negli ultimi giorni, mettono il vento in poppa a Hillary Clinton nella corsa alla Casa Bianca, almeno secondo i sondaggi più recenti. Ma la popolarità dei due candidati resta molto bassa: un campanello d’allarme per entrambi che suona, a dire il vero, dall’inizio della campagna e che non ha loro impedito la conquista della nomination.

Secondo il rilevamento della Cbs, Hillary ha oggi il 46 per cento delle intenzioni di voto e Trump il 39. Dopo la convention repubblicana, e prima della democratica, il vantaggio di Hillary, per la Cbs, s’era ridotto a tre punti, mentre, secondo altri sondaggi, il magnate aveva addirittura scavalcato l’avversaria per la prima volta a livello nazionale.

Il giudizio dell’opinione pubblica resta, però, globalmente negativo, sia per Hillary che per Trump. La metà dei cittadini americani iscritti nelle liste elettorali non apprezza l’ex first lady e solo il 36 per cento ne dà una valutazione positiva: i giudizi positivi aumentano, quelli negativi diminuiscono, ma il gap resta ampio. Il magnate va peggio: è malvisto dal 52 per cento degli elettori e piace ad appena il 31 per cento – e, qui, la nomination non sembra avere avuto alcun impatto – .

Il New York Times calcola – dati e non sondaggi alla mano – che appena il 9 per cento degli americani ha finora espresso il suo sostegno all’uno o all’altro dei due candidati. Questo il calcolo del giornale: dei 320 milioni di persone che vivono negli Stati Uniti, 103 sono bambini o minori o non possono comunque votare. Dei 217 milioni restanti, 88 milioni di persone non votano e altri 73 milioni non hanno votato alle primarie ma potrebbero votare alle elezioni.

Dei 60 milioni di persone che hanno votato alle primarie, metà ha votato per i repubblicani e metà per i democratici. E la metà degli elettori delle primarie ha preferito altri candidati rispetto a Trump e Hillary: dunque, solo 30 milioni di americani si sono finora espressi per Hillary o per Trump, appunto il 9 per cento, meno del 5 per cento ciascuno.

(post tratto dal blog di Giampiero Gramaglia)



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