Diceva di essere un pigmeo a confronto con Emmanuel Milingo, l’altro e più forte esorcista della Chiesa cattolica; ha definito satanico o satanicamente ispirato – forse a volte strabordando – Halloween, lo yoga, l’Isis, Maurizio Crozza, Mario Monti, Beppino Englaro, Fiorello, Nichi Vendola. Ha detto che l’Isis è opera del demonio, spiegato che Emanuela Orlandi – secondo la sua versione – è morta in un festino pedofilo in Vaticano. Ma è stato anche uno dei più forti sostenitori della genuinità delle apparizioni di Medjugorje, tema sul quale la Chiesa non si è ancora pronunciata e che vanno avanti sin dal 1981.
Parliamo di Padre Gabriele Amorth, morto il 16 settembre a 91 anni ed oltre 50.000 esorcismi compiuti dal 1986 quando prese il posto di Padre Candido Amantini, uno dei più grandi esorcisti della Diocesi di Roma.
Intendiamoci: quando si parla di esorcisti c’è poco da fare: o uno è credente (ed è credente del genere che accetta quanto la Chiesa insegna, ossia che esiste anche il demonio), e quindi possiamo continuare la nostra discussione; o non lo è, e allora possono essere problemi psichici trattati da incompetenti a forza di acqua benedetta.
Padre Amorth è stato uno dei primi esorcisti a parlare chiaramente della necessità di distinguere tra disturbo psichico e possessione diabolica: per questo ha sempre sottolineato la necessità di una stretta collaborazione tra lo psicologo/psichiatra e l’esorcista (e lui stesso aveva uno psichiatra di fiducia a fargli da assistente), proprio per evitare di curare la malattia spirituale con terapie inappropriate, e quella mentale con – appunto – terapie in questo caso inappropriate. Come si vede l’uomo non era un retrogrado né un oscurantista, ritenendo che la scienza della psiche e la religione dovessero andare a braccetto per suggerire la giusta cura per le anime in pena.
Il problema è – ha spiegato proprio lui nei libri che ha scritto – che dentro la Chiesa c’è anche chi osteggia gli esorcisti. Non mancano vescovi (i primi a dover praticare gli esorcismi ed a nominare gli esorcisti) convinti del fatto che in fondo le possessioni diaboliche non esistano e così non ci sia bisogno degli esorcisti: Amorth si scagliò, ad esempio, contro il nuovo Rituale degli esorcismi, testo per lui incapace di far passare il raffreddore (e figuriamoci di esorcizzare un indemoniato), ottenendo la possibilità di continuare a utilizzare quello in latino, vecchio di secoli e perfettamente efficiente.
Padre Amorth ha mantenuto viva la figura dell’esorcista. Del resto è noto come Giovanni Paolo II abbia compiuto alcuni esorcismi in Vaticano (e così anche Benedetto XVI sembra abbia compiuto più che degli esorcismi, delle benedizioni) ed è rimasto famoso il discusso momento di preghiera compiuto nel maggio 2013 da Francesco su un fedele messicano – curato proprio da Amorth – pluriposseduto. Francesco impose le mani e pregò su quell’uomo che ebbe una reazione scomposta e violenta. Come nella primavera del 2015, proprio durante un’udienza papale, fu necessario un esorcismo davanti a 50.000 persone sotto gli occhi del Papa.
Dicevamo di Milingo. Quando il più forte esorcista della Chiesa cattolica impalmò Maria Sung nella setta del reverendo Moon, qualcuno chiese ad Amorth di esorcizzare il collega. Lui a 30 giorni, il mensile diretto da Giulio Andreotti, spiegò: non posso esorcizzare una persona a distanza, e comunque Milingo non è posseduto ma plagiato (poi anni dopo, a Panorama, disse che Milingo era rimasto vittima del fumo di Satana). E profetizzò che con l’ingresso nella setta di Moon Milingo avrebbe perso il potere di scacciare i demoni nel nome di Gesù Cristo. Ma Milingo, a quanto pare, continuerebbe ad esorcizzare.
Padre Amorth ha incarnato l’immagine dell’esorcista vero, non quello da cinema. Anziano, molto serio e professionale, l’eloquio pacato e forbito (lo si poteva ascoltare dialogare con gli ascoltatori di Radio Maria, dove ha avuto un proprio spazio), ha dovuto affrontare il demonio e soprattutto gli indemoniati. È noto che gli indemoniati possono mostrare un’enorme forza, levitare, parlare in lingue sconosciute, rivelare episodi lontani e nascosti dei presenti all’esorcismo. O sputare pezzi di ferro, cocci di bottiglia e così via. Figura riservata e schiva, non ha apprezzato le troppe pagine Facebook a suo nome, completamente slegate dalla sua persona. C’è da scommettere che adesso aumenteranno: lo zampino del diavolo?