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Cosa si dice in Confindustria sull’attivismo di Napoleone nel Cnel

Sconcerto in Confindustria per il comportamento di un suo membro in casa Cnel. I vertici della Confederazione degli industriali presieduta da Vincenzo Boccia hanno chiesto da tempo ai rappresentanti degli imprenditori nel Cnel di dimettersi anche in ossequio alla riforma costituzionale che prevede l’abolizione del Consiglio nazionale dell’economia e del lavoro; una riforma sostenuta dagli imprenditori. Ma non tutti i membri espressione dell’associazione di viale dell’Astronomia nel Cnel hanno esaudito le richieste anche scritte giunte dalla direzione generale di Confindustria retta da Marcella Panucci.

E’ il caso in particolare dell’imprenditore espressione della Piccola industria della confederazione, Delio Napoleone, che da un anno riveste anche la carica di vicepresidente del Cnel. Napoleone è di fatto il presidente facente funzione visto che il presidente del Cnel, l’ex ministro Antonio Marzano, si è dimesso lo scorso anno.

Ma lo stupore e i malumori in Confindustria stanno lievitando anche per la decisione di Napoleone di convocare per il 6 settembre un’assemblea del Consiglio nazionale dell’economia e del lavoro per nominare un altro vicepresidente. La prassi nell’organismo costituzionale con sede a Villa Lubin è di avere una vicepresidenza espressione delle associazioni imprenditoriali e una appannaggio delle confederazioni dei lavoratori. Però rappresentanti dei sindacati hanno già abbandonato il Cnel. Ma c’è chi, come Lettera 43, avanza l’ipotesi di un accordo fra Napoleone e la Compagnia delle Opere, l’associazione imprenditoriale che fa riferimento a Comunione e liberazione.

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