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Come fare innovazione scientifica accessibile e sostenibile

Di Georg Schroeckenfuchs

Tra i grandi gruppi farmaceutici mondiali, è quello che più investe in ricerca e sviluppo. 8,9 miliardi di dollari nel 2015, pari al 18% del fatturato. , siamo da tempo ai vertici degli investimenti nella ricerca clinica, settore strategico per lo sviluppo dei nuovi farmaci, con 180 milioni di euro solo negli ultimi tre anni. Queste cifre stanno a dimostrare che l’innovazione svolge realmente un ruolo centrale nella nostra attività: è il vero e concreto motore della nostra crescita e la garanzia della nostra stessa sopravvivenza a lungo termine come azienda leader.

Tra i grandi gruppi farmaceutici mondiali, Novartis è quello che più investe in ricerca e sviluppo. 8,9 miliardi di dollari nel 2015, pari al 18% del fatturato. In Italia, siamo da tempo ai vertici degli investimenti nella ricerca clinica, settore strategico per lo sviluppo dei nuovi farmaci, con 180 milioni di euro solo negli ultimi tre anni. Queste cifre stanno a dimostrare che l’innovazione svolge realmente un ruolo centrale nella nostra attività: è il vero e concreto motore della nostra crescita e la garanzia della nostra stessa sopravvivenza a lungo termine come azienda leader.

Non si può che partire da qui per comprendere le ragioni che ci hanno spinto, sei anni fa, a dare vita con Bocconi all’Academy of health Care management and economics: un’iniziativa all’epoca assolutamente inedita per l’Italia e ancora oggi unica nel panorama della sanità nazionale.

Sappiamo che l’innovazione in campo farmaceutico è un valore e, come dimostra la storia recente della medicina, svolge una funzione essenziale (forse la più importante) nell’evoluzione delle terapie, allo scopo di “migliorare e prolungare la vita delle persone”, per usare una frase della vision aziendale Novartis.

A condizione che il contesto sanitario e sociale sia in grado di “accogliere” questa innovazione e metterne a frutto le potenzialità.

In altri termini: un farmaco innovativo deve poter essere accessibile ai pazienti per cui è stato pensato e sviluppato; e l’adozione di questo farmaco, allo stesso tempo, deve essere sostenibile per i conti economici delle aziende sanitarie. L’innovazione farmaceutica deve dunque rispondere ai requisiti di accessibilità e di sostenibilità.

Novartis e Sda Bocconi hanno convenuto che questo obiettivo si può raggiungere. E hanno deciso di avviare una collaborazione in questo senso, creando appunto l’Academy.

Fin dagli esordi, l’Academy si è caratterizzata per alcuni elementi distintivi: ottica manageriale, con la quale affrontare le criticità del sistema salute; concretezza degli obiettivi, che con il tempo si è declinata anche nella flessibilità dei percorsi di ricerca; coinvolgimento attivo delle aziende sanitarie, non passive destinatarie di modelli messi a punto a tavolino, ma protagoniste della ricerca.

Questo approccio, basato sulla partecipazione e il partenariato, si è rivelato costruttivo e coerente con quello che adotta Novartis, che considera la collaborazione e l’integrazione di esperienze fattori chiave di successo. Su queste basi si è costruito il lavoro del primo triennio dell’Academy, che ha consentito di approfondire i problemi e individuare le priorità.

Al termine dei primi tre anni le condizioni erano mature per un ulteriore salto di qualità e, come Novartis, abbiamo deciso di continuare nel nostro impegno a favore di questa esperienza che, a questo punto, si è focalizzata su progetti molto concreti.

Tra questi, l’implementazione “sul campo”, cioè nella concreta realtà delle aziende sanitarie, di un modello di valutazione delle performance.

Questo tema ha rappresentato fin dalle origini un’area prioritaria di ricerca dell’Academy, nella convinzione che l’adozione di strumenti adeguati di performance management fosse un fattore decisivo per un’evoluzione del sistema sanitario italiano nel segno dell’efficienza e della sostenibilità. Nei primi tre anni di lavoro è stato sviluppato appunto un modello, chiamato cruscotto direzionale multidimensionale, che in questa ulteriore fase è stato testato e affinato in stretta collaborazione di un gruppo di aziende sanitarie.

Ne è uscito uno strumento agile, in grado di monitorare l’andamento delle attività più rilevanti delle stesse aziende. Non solo. Questo lavoro in partnership ha permesso di realizzare un modello di rendicontazione sociale con il quale i diversi stakeholder (cittadini, pazienti, fornitori, istituzioni) possono valutare con efficacia le attività dell’azienda sanitaria.

Un altro importante progetto del secondo triennio di vita dell’Academy ha riguardato l’analisi del ruolo, in una prospettiva anche economica, che la ricerca clinica può svolgere nelle aziende sanitarie. In altri termini, è stata effettuata un’ampia analisi finalizzata a individuare i vantaggi e le criticità delle attività di sperimentazione clinica svolte presso le aziende sanitarie e a comprendere in che modo queste stesse attività potrebbero essere meglio organizzate e gestite. Le indicazioni emerse sono state molto interessanti, confermando le sperimentazioni cliniche di farmaci innovativi nelle singole realtà della sanità italiana possono diventare uno strumento qualificato per attirare nuove risorse finanziarie nonché per produrre ulteriore innovazione.

Una terza area di ricerca ha riguardato l’analisi dei modelli adottati, a livello territoriale, per la presa in carico della Bpco (Broncopneumopatia cronica ostruttiva), malattia considerata emblematica delle patologie croniche: un progetto che ha chiamato in causa l’appropriatezza delle cure per il paziente, l’efficienza del servizio e la sua sostenibilità, sul breve e lungo periodo.

In Italia, sono oltre due milioni e mezzo le persone affette da Bpco, ma stime attendibili dicono che coloro che ne soffrono sono molti di più. Per oltre un terzo dei pazienti in cura, inoltre, c’è il rischio che il trattamento non sia appropriato, quindi non in grado di produrre benefici e inutilmente costoso per la sanità pubblica. La linea di ricerca dell’Academy è intervenuta su questa realtà, ottenendo risultati importanti con la messa a punto di sistemi che consentono di intervenire sulle maggiori criticità .

Questi progetti dell’Academy of health care management and economics e i loro esiti testimoniano con chiarezza la validità di un metodo: misurare, valutare e decidere in base a evidenze. È un approccio indispensabile per aiutare la sanità pubblica a far fronte alle sfide con cui si deve misurare, puntando sulla massima efficienza, sull’uso razionale delle risorse, sul contributo insostituibile che può offrire l’innovazione.

Georg Schroeckenfuchs (Amministratore delegato e Country president di Novartis Farma spa)

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