Il Capo del Governo è così. Matteo Renzi parla a braccio, spaziando con disinvoltura ed agilità verbale sui diversi temi, all’apparenza senza una soluzione di continuità: dai trenta mesi passati a Palazzo Chigi che non gli interessano tanto quanto i prossimi trenta anni futuri del Paese all’errore delle banche in mano ai politici, ai parametri dell’Europa che lui avrebbe saltato ma poi Padoan lo ha convinto, alla tragedia del terremoto, la ricostruzione, gli incarichi ai migliori ovviamente a titolo gratuito, al referendum ed alla questione di fondo, ovvero quella della governabilità di un Paese che in 60 anni di vita repubblicana ha visto succedersi 60 diversi governi…
Che dire? Rispetto agli urlatori pentastellati e – a quanto si legge – inabili a governare una città che si propongono alla guida del Paese o al Matteo padano tutto felpe e pirlate… pare un gigante. Se lo è davvero, me lo auguro e lo vedremo presto.
Nel frattempo, data l’ora e con questo caldo in quel del lago di Como, le vere domande sono: con tutta questa gente, ci sarà posto al ristorante e, soprattutto, sarà fruibile la piscina dell’hotel?