“Viviamo in tempi di grandi contraddizioni. Qui in Germania le cose vanno piuttosto bene e i tedeschi ne sono consapevoli. L’economia non è mai andata meglio. In agosto abbiamo registrato il più basso tasso di disoccupazione degli ultimi 25 anni […] I prezzi sono stabili e nemmeno i mesi di vacanza hanno fatto lievitare il costo della benzina. Dal 2013 il salario reale è aumentato considerevolmente”. Così il ministro delle Finanze tedesco Wolfgang Schäuble ha aperto due giorni al Bundestag il dibattito sulla legge di bilancio 2017.
Peccato che accanto alle luci ci siano anche pesanti ombre che inquietano i cittadini: “Pericoli, paure, incertezze. A generarle sono stati gli attentati e i fatti sanguinosi di questa estate: Nizza, Monaco, Würzburg, Ansbach. I conflitti, le crisi, le guerre che circondano l’Europa. L’orrore in Siria, ad Aleppo, le recrudescenze del conflitto ucraino, le continue morti di profughi nel Mediterraneo. E poi le preoccupazioni riguardo all’impatto dei profughi sulla società tedesca, la crescente paura di attacchi terroristici. Infine c’è l’instabilità politica in Turchia e la guerra di propaganda russa”. Schäuble ha elencato tutti i problemi che oggi angosciano il cittadino comune: “E questa incertezza, queste paure alimentano il desiderio dell’uomo forte al potere, di risposte semplici e pregnanti”.
Non è ancora tempo di campagna elettorale, le elezioni politiche in Germania si terranno nel settembre del 2017. Eppure il discorso di Schäuble pare già puntare verso questo appuntamento. La Cdu ha perso sonoramente nelle elezioni di domenica scorsa nel Land di Angela Merkel, il Mecklenburg Vorpommern. Il partito guidato dalla Kanzlerin è finito addirittura dietro alla Alternative für Deutschland (AfD), che proprio sull’onda delle paure e delle insicurezze sta guadagnano sempre più elettori.
Schäuble non aveva, però, in serbo solo parole ma anche un regalo considerevole: proprio lui che ha sempre tenuto ben chiusi i cordoni della borsa, promette ora che nel prossima legislatura è possibile immaginare un alleggerimento fiscale di 15 miliardi di euro. Una detassazione della quale dovrebbero approfittare soprattutto i lavoratori dipendenti.
Una buona notizia per i tedeschi e un regalo per Angela Merkel, ultimamente sempre più in affanno e sotto tiro anche da parte compagni di partito per la politica dell’accoglienza dei profughi che continua a perseguire cocciutamente.
Dunque un regalo importante anche se non necessariamente frutto di particolari strategie economiche e finanziarie da parte del governo. Come annota la Süddeutsche Zeitung e a ruota quasi tutti gli altri media, Schäuble (e di conseguenza Merkel) dovrebbe ringraziare in primo luogo il governatore della Banca centrale europea presieduta da Mario Draghi. Certo la congiuntura favorevole, la richiesta di manodopera (e dunque la riduzione della disoccupazione) hanno aumentato gli introiti fiscali, ciò nonostante è anche grazie alla politica della Bce che il ministro della Finanze ha potuto per la quarta volta di seguito annunciare nessun nuovo indebitamento per il prossimo anno.
Poco tempo addietro, i Verdi avevano però sottoposto una interpellanza parlamentare nella quale chiedevano di sapere quanto la strategia della Bce avesse fatto guadagnare, o meglio risparmiare, alle casse della Stato. Risposta dei tecnici del ministero: dal 2008 al 2015 si tratta di ben 122 miliardi di euro. E sì che non solo Jens Weidmann, governatore della Bundesbank, si è sempre dichiarato un nemico giurato della politica monetaria di Draghi. Anche Schäuble ha ripetutamente denunciato che la Bce stava progressivamente impoverendo i tedeschi, soprattutto quelli che hanno investito nei fondi previdenziali integrativi.
E’ vero che gli interessi sono a zero, ma è anche vero che Berlino ci ha guadagnato o, come ha dichiarato il portavoce per la politica di bilancio dei Verdi, Sven-Christian Kindler al quotidiano economico Handelsblatt: “Il governatore della Bce Mario Draghi con la sua politica dei tassi di interesse bassi ha fatto più per il pareggio di bilancio di Wolfgang Schäuble”. Della stessa opinione è la Hans-Böckler Stiftung, una fondazione vicino al sindacato che in uno studio pubblicato ieri constatava sua volta il contributo positivo di Draghi alla congiuntura tedesca, un contributo assai più efficacie della politica di risparmio e del patto di stabilità. Anzi, senza i bassi tassi di interesse, si legge nello studio, la politica del risparmio avrebbe addirittura avuto effetti congiunturali negativi.
L’alleggerimento dovrebbe avvenire in due tappe. Già con l’inizio dell’anno prossimo Schäuble pensa a un ammontare di 2 miliardi di euro. Ma è a partire dalla nuova legislatura che il taglio diventerebbe veramente consistente: si parla di 15 miliardi di euro al’anno. Sempre che la congiuntura regga, e non vi sia un nuovo indebitamento fino al 2020. E per chi ama spulciare tra le righe il messaggio subliminale inviato da Schäuble è chiaro: se si vuole che questa previsione si trasformi in moneta sonante, deve (tornare a) votare Cdu e lasciar perdere l’AfD.