Siamo fortemente preoccupati della propensione di Alitalia, attualmente controllata dal gruppo Etihad, di voler rammodernare la flotta dei velivoli regionali che operano in subfornitura per Alitalia nei settori di corta e media distanza, accantonando il prodotto europeo ATR e prediligendo i velivoli del produttore canadese Bombardier.
La questione, a nostro parere, deve essere portata all’attenzione dei vertici del governo italiano e che rappresenta l’azionista di maggioranza della parte italiana presente nel consorzio italo-francese ATR, partecipato rispettivamente dalle società Leonardo e Airbus.
La preferenza utile ai velivoli regionali della società svizzera Darwin, anch’essa controllata dal gruppo degli Emirati arabi (che operano in subfornitura per Alitalia), ricadrebbe sul ‘Bombardier Dash 8 serie 400’, noto anche come Q400 a discapito dei velivoli ‘ATR72-600’ di nuova generazione che vengono costruiti tra Pomigliano e Tolosa.
Va ribadito che il confronto tra i due aeromobili per capacità, costi di acquisto,manutenzione e consumi volge a favore del prodotto italo-francese. Infatti, lo “ATR72-600” a nostro giudizio è migliore dell’aereo canadese: costa e consuma di meno (il velivolo canadese consuma circa il 45% in più, secondo gli addetti ai lavori); inoltre, gode tuttora del servizio di manutenzione presso l’Alitalia stessa. I due aerei suddetti hanno entrambi motorizzazione turboprop (a elica), capacità di trasporto equivalente (tra i 70 e i 78 passeggeri); adibiti per rotte corte ove la velocità dei jet non serve.
Alitalia sarà chiamata ad aumentare la subfornitura per dare almeno 10-15 aeromobili alla società Darwin. Di fronte a una eventuale decisione a favore della scelta extraeuropea, segnaliamo la ricaduta in termini di capacità produttiva e occupazionale dell’industria aeronautica italiana. Stiamo facendo esplicito riferimento alle aree della Campania e della Puglia dove, tra gli stabilimenti di Nola, Pomigliano e Foggia, si producono parti e si assemblano le fusoliere e gli impennaggi, poi spediti a Tolosa per il montaggio dei motori e l’allestimento della linea finale. Il problema si pone anche dal punto di vista manutentivo, perché il Dash8-Q400 della Bombardier non riceverebbe le consuete manutenzioni in Italia, ma in Germania dove esistono le basi prescelte a tal scopo.
Il nostro governo deve chiedere chiarezza su questa operazione e prendere pozione mentre i vertici del gruppo Leonardo dovrebbero mostrare meno timidezza e farsi sentire per il ruolo che hanno nel consorzio Atr.