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Chi sono gli scienziati anti Donald Trump

Centinaia di menti fra le più eccelse del Pianeta si coalizzano contro Donald Trump e, pur senza mai citarlo, invitano a non farlo presidente degli Stati Uniti. Con una lettera aperta, 375 scienziati, fra cui il fisico Stephen Hawkins e una trentina di premi Nobel, esprimono la convinzione che l’elezione del magnate sarebbe disastrosa per il Pianeta e vanificherebbe gli sforzi per contrastare i cambiamenti climatici causati dal riscaldamento globale.

Trump, le cui opinioni sono però cangianti, dice che il riscaldamento globale è una bufala cinese e vuole recedere dall’ accordo di Parigi sul clima raggiunto nel dicembre 2015 e che dovrebbe entrare in vigore entro fine anno.

“Una ‘Parexit’ (cioè un’uscita dall’accordo di Parigi degli Usa, ndr) – scrivono gli scienziati – manderebbe al Mondo il segnale al mondo che gli Stati Uniti non si curano del problema globale del cambiamento climatico causato dall’uomo. Come dire, vedetevela voi”. La lettera, invece, chiede che gli Usa abbiano un ruolo da protagonista nello sviluppare soluzioni innovative al problema della riduzione delle emissioni di gas che causano l’effetto serra.

TRUMP PERDE UN SACCO DI REPUBBLICANI, MA CONQUISTA UN (VECCHIO)  DEMOCRATICO

E’ lungo l’elenco dei repubblicani moderati e rispettati che hanno preso le distanze da Donald Trump (e periodicamente lo aggiorniamo). Ma oggi c’è un vecchio democratico, per militanza e per età, che fa la scelta opposta: “Sono stato un democratico tutta la vita. Venni a Washington a lavorare per il presidente John Kennedy e per il ministro della Giustizia Robert Kennedy. Quest’anno voterò per eleggere Trump presidente degli Stati Uniti”: lo scrive Adam Walinsky, sul magazine di Politico.

“Il partito democratico è diventato il partito della guerra” argomenta Walinsky, sottolineando come, a suo avviso, “la nostra prima risposta a problemi o opposizioni di qualsiasi natura sembra sempre essere un’azione o un movimento militare”. Nemmeno la candidata democratica Hillary Clinton persegue la pace; anzi, “ha spinto l’America verso invasioni e tentativi di cambiamenti di regime e ha impedito agli Usa di cercare amicizia o cooperazione con il presidente russo Vladimir Putin“.

Un sostegno a Trump con motivazioni pacifiste è forse un inedito. Ma, secondo Walinsky, Trump è l’unico potenziale presidente americano che ha avuto l’intelligenza, la visione, di rendersi conto che l’America non può combattere il mondo intero tutto insieme”. Ed è l’unico “a mostrare quanto sia insensato cercare lo scontro con la Russia e con la Cina, nel momento in cui tentiamo di annientare quel movimento jihadista che anche loro attaccano”.

OPINIONISTA DELLA CNN PAGATO DA TRUMP

E’ ancora a libro paga di Trump e in agosto ha ricevuto 20.000 dollari dalla campagna elettorale del candidato repubblicano, ma Corey Lewandowski – ex manager dello staff di Trump messo alla porta all’inizio dell’estate – fa il commentatore della Cnn.

Il conflitto d’interessi, che imbarazza la rete all news, era già affiorato e ora riemerge. I portavoce di Trump spiegano che la somma versata ad agosto all’ex manager rimosso va a ricompensarne generici servizi di “consulenza strategica”. In luglio, quando già emerse un pagamento da parte della campagna di Trump al neo-commentatore televisivo, la Cnn parlò di una “liquidazione di fine rapporto”.

Ma il fatto che i pagamenti continuino fa presumere un ruolo ben più attivo di Lewandowski nell’organizzazione di Trump. Ciò mette la Cnn nella posizione di avere un commentatore che lavora di fatto per una delle parti in campo, da cui dovrebbe invece essere se non equidistante almeno indipendente: un conflitto di interessi inaccettabile per la maggior parte dei media Usa.

(post tratto dal blog di Giampiero Gramaglia)



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