È, forse, perché non amo cucinare ma, dinanzi alla food mania che imperversa in ogni dove, non posso fare a meno di pensare a martina e filippa, le due zitelle di berlevaag, per le quali, nel pranzo di babette, “quando il corpo è sazio, l’anima si appesantisce, si intorpidisce, si addormenta, perde la forza di innalzarsi. peggio ancora, ne perde la voglia, e sbaglia strada. lo spessore che l’anima conferisce alle apparenze, il gusto e il sapore che essa trova nei cibi di quaggiù la inducono a scambiare il mondo terreno per la realtà e le sue derrate alimentari per un tesoro” (lo scandalo dell’arte, lettura del pranzo di babette di karen blixen, in alain finkielkraut, un cuore intelligente, adelphi).
Se la food mania addormenta l’anima
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