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“Torno da mia madre” e gli effetti della generazione boomerang

Dopo il boom francese è arrivato anche in Italia il film “Torno da mia madre” di Eric Lavaine. Nel cast l’attrice bestseller del cinema francese Josiane Balasko, Alexandra Lamy e Mathilde Seigner. Una commedia sulla generazione boomerang dei figli che ritornano a casa dai genitori e che, spesso, non se ne sono mai andati. La storia è molto attuale e trova tutti solidali perché gran parte dei temi affrontati ci toccano da vicino.
Stéphanie, quarantene divorziata, perde il lavoro. Si trova così costretta a tornare a vivere da sua madre Jacqueline che la accoglie a braccia aperte nel proprio appartamento. La convivenza non è facile e le strambe abitudini della madre si rivelano il pretesto per nascondere un piccante segreto. Quando tutti i fratelli si riuniscono per cena, la tavola imbandita si trasforma in un campo di battaglia, dove gelosie, invidie, sentimenti repressi e regolamenti di conti trovano spazio tra i gustosi piatti preparati da Jacqueline.
In tanti film sulla famiglia la tavola è un elemento ricorrente, in bilico tra festa e tragedia: qua diventa il luogo dove la madre riunisce figli e generi per condividere finalmente un grande segreto custodito per vent’anni. Ma le sue intenzioni diventeranno per tutti un gioco degli equivoci.
Un film divertente e dolceamaro dove, in tempi di giovanilismo imperante e grazie anche al talento di Josiane Balasko, viene rivalutata la figura della madre anziana che è l’unico personaggio del film che si gode la vita ed è felice. Il personaggio più anziano alla fine si rivela il più “giovane” perché possiede la saggezza per comprendere gli altri ed accettare se stessa.


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