Prima l’Algeria, pochi giorni dopo l’Argentina, dove finora era presente solo la sussidiaria locale di Telespazio. Se non fosse chiaro, l’ad Mauro Moretti ha aperto ufficialmente la campagna per l’ulteriore espansione geografica di Leonardo-Finmeccanica. Il paese nordafricano, in particolare, dove oggi il gruppo ha una quota di mercato del 2 per cento, farà da ponte per allargare il mercato degli elicotteri a quelli confinanti. A Buenos Aires, invece, dove il gruppo è arrivato affiancato ancora una volta dallo studio legale Gianni Origoni Grippo Cappelli & Partner, il referente è il ministero della Scienza Tecnologia e Innovazione produttiva, e apre a collaborazioni commerciali e nello sviluppo di alte tecnologie nei settori dell’aerospazio, difesa, sicurezza. Nulla di paragonabile alla presenza in Brasile (elicotteri a San Paolo, elettronica per la difesa e sistemi missilistici a Rio de Janeiro), ma è comunque un’altra bandierina piantata in un Paese che, col nuovo esecutivo guidato da Mauricio Macri, vuole tornare a crescere. Per l’anno in corso il pil è atteso ancora in calo (-1 per cento), ma le previsioni a medio termine convergono su una crescita media del 3 per cento annuo.
Il ministero col quale Moretti ha firmato l’accordo il 15 settembre scorso, poi, ha già dimostrato di voler fare sul serio e una delle ultime iniziative riguarda proprio il settore spaziale, con un piano di investimenti di circa 2,2 miliardi di dollari. la prima tranche è stata appena autorizzata, per 199 milioni di dollari. Poco prima dell’ estate, il ministro Lino Baranao ha firmato un accordo con l’Agenzia spaziale italiana per ampliare e aggiornare la rete satellitare Siasge (Sistema satellitare italo argentino per la gestione delle emergenze). Insomma, prospettive concrete ce ne sono, oltre ai tavoli di lavoro congiunti che verranno aperti con Leonardo Finmeccanica, e infatti il mou ha attirato l’attenzione di Banca Imi (buy, con target price sotto revisione) non tanto per l’impatto sull’immediato, ma per le prospettive che apre. “La notizia è positiva sul piano strategico”, commentano gli analisti, “nel lungo periodo vediamo il memorandum come un passo avanti nel rafforzamento del gruppo in America latina, dove la presenza è insufficiente”.
E Moretti infatti proprio a quello punta, memore delle percentuali riportate nel piano industriale, che indicano in appena il 2 per cento la quota di mercato nell’area (rappresentata per il 50 per cento dal Brasile). “Il memorandum firmato con il Governo argentino rinsalda i nostri legami con un Paese storicamente vicino all’Italia ed è prova dell’impegno di Leonardo nello sviluppo del mercato sudamericano”, ha detto il top manager, facendo intendere che ne seguiranno altri. “L’accordo testimonia ulteriormente la proiezione internazionale di Leonardo e la crescita della nostra reputazione sui mercati esteri che ci permette di ampliare le nostre relazioni con numerosi governi”.
Ricadute immediate, invece, per l’accordo firmato col ministero della Difesa nazionale dell’Algeria. Prevista la costituzione di una società per la produzione di elicotteri leggeri e medi in un sito industriale ad Ain Arnat. Gli analisti hanno subito promosso l’intesa perché consente al gruppo di rafforzare il proprio posizionamento non solo in Algeria ma anche nei Paesi vicini, in un momento che vede crescere la domanda di elicotteri per il soccorso. Tre i modelli del listino AgustaWestland che verranno prodotti nello stabilimento algerino, già nel corso dei primi anni di attività, e che saranno destinati a vari impieghi tra cui trasporto, evacuazione medica, sorveglianza e controllo. La newco italo-algerina gestirà anche lo sviluppo di capacità high-tech nel campo della produzione di materiale aeronautico. L’Algeria, altro aspetto non secondario, è uno dei pochi Paesi di quell’area del Mediterraneo a non aver abbassato la spesa militare.
Anche l’accordo in Polonia, portato a casa il 7 settembre scorso, apre la strada ad altri Paesi. Quello polacco è il terzo mercato domestico in Europa, dopo Italia e Gran Bretagna. Leonardo-Finmeccanicaha raggiunto un’intesa con Pgz, Polska grupa zbrojeniowa, una delle maggiori aziende della difesa nell’Europa centrale e la più grande in Polonia. La lettera d’intenti prevede una collaborazione strategica di lungo termine nel mercato della difesa e della sicurezza “finalizzata al rafforzamento delle rispettive posizioni competitive sul mercato internazionale”. Secondo Moretti, parte così una nuova fase delle relazioni industriali tra Italia e Polonia nel settore della Difesa e Sicurezza. Le aree della possibile collaborazione industriale vanno dagli elicotteri agli altri velivoli, compresi i droni, e si allargano anche ai settori dei sistemi terrestri, sistemi navali, sistemi e servizi nel settore dell’ala fissa e delle tecnologie spaziali. Nel settore elicotteristico, in particolare, sono previsti programmi congiunti sia per il mercato polacco che per quello internazionale.
Gli elicotteri di progettazione polacca oggi in produzione nella controllata Pzl-Swidnik, in particolare il Sokól e l’Sw-4, hanno già avuto successo nei mercati emergenti. Così la Divisione Elicotteri di Leonardo sta lavorando su due varianti dell’Sw-4: il Solo, a pilotaggio remoto, e l’Aw009, versione per il mercato civile dell’Sw-4. Si valuta anche la possibilità di collaborare nei programmi delle nuove unità navali Miecznik e Czapla.
In generale anche nelle ultime mosse internazionali di Moretti è evidente l’attenzione al settore degli elicotteri, che in bilancio soffre per il calo di quelli destinati alle industrie petrolifere per i collegamenti con le piattaforme offshore. Goldman Sachs, però, cerca di ridimensionare le preoccupazioni degli investitori sul fatto che questa debolezza possa essere un elemento di pressione sui guadagni del gruppo. “L’esposizione al settore oil & gas rappresenta meno del 2 per cento dei ricavi degli elicotteri”, ragionano gli analisti in un reporto pubblicato in questi giorni, “La crescita nelle altre aree d’impiego (Vip, Para-Public, soccorso medico d’emergenza) potrebbe aiutare a compensare il calo di quelli per l’industria petrolifera già nel corso del 2017”.
(Pubblicato su Milano Finanza, settimanale diretto da Pierluigi Magnaschi)