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Vi spiego i prossimi passi di Avio. Parla Giulio Ranzo

GIULIO RANZO CEO AVIO

“L’auspicio è che l’opinione pubblica italiana si renda conto di avere delle competenze che sono uniche al mondo e celebri più spesso i suoi successi, per il bene dei giovani ingegneri e degli scienziati italiani che hanno delle professionalità uniche”. È quello che ha detto l’amministratore delegato di Avio, Giulio Ranzo, commentando i successi dell’ultimo lancio di satelliti che venerdì scorso ha visto l’Italia protagonista a Kourou insieme a Google e al governo del Perù.

Ingegnere, quali sono i prossimi passi di Avio?

Andiamo avanti con un programma che prevede ulteriori lanci tra cui quello di dicembre per il satellite militare turco (Göktürk, ndr) che tra l’altro è stato sviluppato con Telespazio in una collaborazione Italia-Turchia. Un altro lancio è previsto a marzo per l’Unione europea, quando sarà lanciato un Sentinel della costellazione Copernicus e seguiranno altri lanci ad agosto e fine 2017. Il percorso è intenso e abbiamo molto lavoro da fare.

Possiamo considerare l’Italia un Paese leader nel settore dei lanciatori?

Direi di si, anche perché tecnicamente aver fatto con il VEGA sette lanci consecutivi di successo ha stabilito il record mondiale del lanciatore più affidabile. Non era mai successo prima che un lanciatore effettuasse i suoi primi lanci senza alcuna anomalia. Con una tecnologia tutta italiana abbiamo conquistato un record a livello mondiale e di questo siamo molto fieri.

Un record che può essere raggiunto anche con il lancio dei nanosatelliti?

Certo, stiamo lavorando insieme all’Agenzia spaziale europea per aggiungere alcune tecnologie al VEGA in modo da lanciare insieme un numero molto elevato di nanosatelliti grazie all’utilizzo di un adattatore che sarà capace di distribuire i satelliti nello spazio uno alla volta, consentendo il trasporto di diverse tipologie di satellite (Small Spacecraft Mission Service – SSMS, ndr).

Quando sarà pronto l’adattatore?

Tra il 2017 e il 2018.

Cosa pensa del sistema istituzionale europeo in tema di lanciatori?

Intanto abbiamo raggiunto un risultato molto importante martedì perché con l’approvazione definitiva anche del programma Ariane 6 abbiamo completamente ristrutturato il nostro portafoglio di prodotti, approvando quindi la nuova versione del VEGA (VEGA C). Lo sviluppo di entrambi è in linea con il programma temporale che ci eravamo dati e anche i finanziamenti sono completi. In aggiunta, le industrie europee, in particolare quella italiana e francese (Airbus Safran Launchers, Arianespace e Avio) hanno raggiunto accordi di cooperazione innovativi che consentiranno di incrementare ancora molto la competitività sui costi e l’efficienza nella gestione delle nsotre operazioni, fondamentale per fornire un servizio di qualità ai nostri clienti.

Il futuro di Avio continuerà nel settore commerciale o le commesse istituzionali rappresentaranno una parte importante del business?

Proseguiremo in entrambe le direzioni. Oggi (venerdì, 16 settembre, ndr) è stata una giornata particolare e importante: abbiamo avuto come cliente Google, quindi un cliente puramente commerciale, ma allo stesso tempo abbiamo avuto quasi un emozione nel portare per la prima volta nello spazio il governo del Perù nei confronti del quale siamo molto riconoscenti per l’opportunità, perché in fondo, lo scopo di un lanciatore come VEGA è quello di far accedere allo spazio anche chi fino a quel momento non aveva potuto andarci. VEGA è anche un’ottima piattaforma di collaborazione tra le istituzioni dei Paesi.

Per cui ogni investimento nello spazio non è un investimento nel vuoto?

Il fatto che un’azienda statunitense come Google acquisti la nostra tecnologia è la dimostrazione che si tratta di un prodotto e un settore che rende.

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