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MANCHESTER CITY

Lo sceicco Al Mansour non ha badato a spese nemmeno quest’anno e, dopo avere ingaggiato Pep Guardiola, ha fedelmente soddisfatto i suoi desiderata: sul mercato sono arrivati i tedeschi Sané e Gundogan, il centrale della nazionale inglese Stones dall’Everton, lo spagnolo Nolito e Claudio Bravo dal Barcellona. Ma Guardiola, nonostante l’aria da mite intellettuale catalano, ha mostrato subito il suo ruthless streak, il suo lato più crudele, mettendo sul mercato non solo i flop Mangala e Bony, ma anche e soprattutto Samir Nasri, Yaya Toure e il portiere Joe Hart, tutti decisivi nei due recenti titoli vinti dai Citizens. I bookmakers danno Pep e i suoi favoriti, ma molto dipenderà dalla forma del Kun Aguero, migliore attaccante della Premier – e autore di un avvio di campionato stellare – dal recupero in difesa del capitano e condottiero Vincent Kompany, e da David Silva, l’uomo attorno al quale gira tutta la squadra. Un ulteriore salto di qualità lo si aspetta anche dal belga De Bruyne. Forse il City ha la rosa più completa della Premier, ma potrebbe non bastare contro la praticità dei rivali cittadini dello Utd, guidati dal grande nemico di Guardiola, José Mourinho.

EVERTON

Dopo avere attraversato Stanley Park, prima di arrivare al mitico Goodison Park – lo stadio dell’Everton – c’è un enorme stemma del club con tutti i nomi dei grandi calciatori del passato, da Dixie Dean agli eroi del 1985, l’anno in cui, guidati da Howard Kendall, I Toffees di Andy Gray, Graeme Sharp e Neville Southall conquistarono il campionato e la Coppa delle Coppe. Fasti che il nuovo patron iraniano del club, Fahrad Moshiri, vuole rinverdire dopo il takeover dello scorso mese di febbraio. Per fare tornare la blue-half of Liverpool competitiva è stato ingaggiato Ronald Koeman come manager, con una disponibilità sul mercato di 100 milioni di sterline. Eppure, dopo gli stenti dell’ultima stagione guidata da Roberto Martinez, è stato difficile attrarre i migliori giocatori: Witsel e Moussa Sissoko hanno declinato le offerte, e il vero colpo dell’estate è stato trattenere il bomber belga Romelu Lukaku, da cui ci si aspettano i gol per lottare per un posto in zona Europa League. L’avvio di campionato è stato promettente con 7 punti in 3 gare. Se Yannick Bolasie – acquistato dal Palace per 25 milioni di sterline -, Ashley Williams ed Enner Valencia si integreranno bene nella squadra, i tifosi dell’Everton avranno da divertirsi.

BOURNEMOUTH

Il tecnico dei Cherries, Eddie Howe, è l’uomo più cool del momento: lo ha cercato la Nazionale inglese per il dopo-Hodgson, e il Mirror lo ha nominato come l’erede designato di Arsène Wenger sulla panchina dell’Arsenal. Il tutto dopo la esaltante stagione scorsa, che ha visto, contro ogni pronostico, la squadra neopromossa dalla Championship guadagnarsi la permanenza in Premier con largo anticipo. Partiti Ritchie ed Elphick, il Bournemouth ha acquistato dal Liverpool per 15 milioni il giovane Jordan Ibe, e nel deadline day, Jack Wilshere, centrocampista talentuoso ma bersagliato dagli infortuni dall’Arsenal. In più, rispetto allo scorso anno Howe recupererà dagli infortuni Mings, Gradel e Callum Wilson, 6 gol in 5 partite prima del grave infortunio che gli ha fatto perdere tutta la stagione. L’obiettivo è la salvezza: ottenerla sarà più difficile ma a Dean Court sono convinti di farcela anche questa volta.

CRYSTAL PALACE

Steve Parish, londinese di Forest Hill e patron del Crystal Palace, non ha mai negato la sua ambizione di fare delle Eagles una squadra di Premier a tutti gli effetti, non il solito ascensore a cui eravamo abituati negli anni ’90 e all’inizio del 2000. La campagna acquisti è stata importante: in attacco, a fare compagnia all’ariete Connor Wickham, sono arrivati Loic Rémy dal Chelsea e Christian Benteke dal Liverpool. Giocatori di primissimo piano. In porta, è stato acquistato il portiere della Nazionale francese, Steve Mandanda, e, davanti a lui Tomkins, il centrale del West Ham. Andros Townsend dal Tottenham è la ciliegina sulla torta. Il finale della scorsa stagione non è stato all’altezza dell’ottimo girone d’andata per il manager Alan Pardew, e l’onda lunga della delusione per la finale di coppa d’Inghilterra persa contro lo Utd si è trascinata fino allo zoppicante avvio di questo campionato. Ma il Palace ha in Johann Cabaye, Scott Dann e Joe Ledley tre uomini esperti, in grado di portarlo fuori dalle sabbie mobili della zona retrocessione.

BURNLEY

Acquistati a cifre record il belga Defour e il nazionale irlandese Hendrick dal Derby, i Claret & Blue si sono affacciati alla Premier dopo la retrocessione di due anni fa con l’intento di evitare l’effetto yo-yo: un anno su, un anno giù. Sean Dyche, il manager fautore del ritorno in Premier, ha affermato che una squadra come il Burnley fatica a trovare giocatori disponibili sul mercato. Meglio quindi appoggiarsi a quanto già a disposizione: il centravanti gallese Sam Vokes, reduce da un ottimo europeo, ha già freddato il Liverpool a Turf Moor; André Gray è un talento, anche se un suo recente tweet omofobo gli sta creando non pochi problemi; secondo molti, il portiere Tom Heaton è destinato a usurpare il jersey di numero 1 della Nazionale inglese al più quotato Joe Hart; i difensori Lowton, Mee e Michael Keane hanno esperienza in Premier. Basterà tutto questo per salvarsi?

Quarto di una serie di articoli. Qui si può leggere il primo, qui il secondo, qui il terzo.

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