Skip to main content

L’abolizione di Equitalia? Puro e renziano marketing

Renzi

L’abolizione di Equitalia è probabilmente la misura annunciata con maggiore enfasi dal governo, tra quelle contenute nella legge di bilancio. Puro marketing elettorale: con la soppressione dell’ente di riscossione si fa quasi balenare l’idea di una vendetta attuata dal governo per conto dei contribuenti che sono stati maltrattati da Equitalia.

Fantasie preelettorali. Per i contribuenti non cambierà nulla. Come ha anticipato ItaliaOggi del 21 settembre, il progetto è quello di fondere Equitalia con l’Agenzia delle entrate, non certo quello di eliminare la riscossione coattiva delle imposte.

L’enfasi mediatica sull’abolizione di Equitalia ha anche la funzione di coprire e giustificare una delle operazioni più importanti della manovra di Renzi, la rottamazione dei ruoli. Un’operazione che dovrebbe portare alle casse dello Stato 4 miliardi di euro. Si tratta, a quello che è dato di capire, di una riedizione della rottamazione dei ruoli già tentata dal governo Monti nel 2014: allora l’erario incassò solo 725 milioni. Per arrivare a 4 miliardi la strada è ancora molto lunga. Anche assumendo un maggior appeal dell’operazione, che ora dovrebbe cancellare anche le sanzioni e potrebbe estendersi ai ruoli di Inps e Inail, la cifra di 4 miliardi messa a bilancio sembra spropositata, basta confrontarla con il gettito previsto per la riapertura della voluntary disclosure, che è di “solo” 2 miliardi.

Oltretutto, difficilmente la rottamazione potrà essere estesa ai tributi locali (tasse automobilistiche, Imu, Tasi ecc.), anche per evitare di toccare l’autonomia impositiva e i bilanci degli enti locali ed evitare sperequazioni tra i comuni che si avvalgono di Equitalia e quelli che hanno deciso di fare da sé. Quindi, o i 4 miliardi messi a bilancio sono fumo negli occhi, oppure siamo in presenza di un vero e proprio condono, dai confini molto più ampi di quelli lasciati ipotizzare fino ad oggi.

Inoltre, è difficile giustificare uno sconto fino al 50 per cento del dovuto per chi ha smesso di fare il proprio dovere di contribuente, mentre chi sta pagando regolarmente le sue rate a Equitalia dovrebbe continuare a versare sanzioni, aggio e interessi (potrebbe essere tentato i omettere qualche rata per rientrare nella sanatoria).


×

Iscriviti alla newsletter