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Cosa facciamo contro aborto e utero in affitto?

I bambini non si comprano e le donne non sono cave di estrazione.

Non possiamo limitarci a denunciare con qualche articolo giornalistico, ma dovremmo farci sentire di più, con i moderni mezzi della comunicazione, dovremmo “metterci la faccia”, come si usa dire, perché Gesù Cristo che a tutti quelli che lo vogliono seguire, ha detto di “gridare sui tetti”. Questo è un invito a chi è indifferente e travolto dal rumore assordante degli eventi e dell’apparire per non sfigurare davanti alla modernità.

Noi che ci dichiariamo cattolici abbiamo bisogno di scrollarci di dosso la polvere delle abitudini, il buonismo e il relativismo che ci hanno contagiato e che vede classificati in dieci categorie, davvero troppe, dallo studio fatto qualche anno fa dal caro amico, Mario Palmaro, un docente, un giornalista, un marito e papà,  morto giovanissimo da autentico testimone cristiano.

La fede è rimasta troppo a lungo nei  tabernacoli e non abbiamo più il coraggio (virtù etica) di contagiare la nostra vita. Dio viene respinto a stare fuori dalla vita pubblica e noi cristiani, in gran parte abbiamo aderito a questa pressione dei laicisti che oggi ricoprono la maggior parte delle cariche istituzionali.

Ma perché siamo frenati nel denunciare apertamente che con l’utero in affitto si sta sradicando la genealogia della persona dalla genealogia naturale? La persona umana nasce radicandosi in carne e sangue in una genealogia ed è incredibile che a dire questo debba essere soltanto qualche vescovo e non tantissimi cattolici e laici, che sono dei papà, ma anche solo figli.

Perché cadiamo nella trappola dei laicisti e dei nemici della Chiesa che ci accettano solo se dimostriamo di essere dei semplici cattolici buonisti e normalisti? Un vescovo, un sacerdote, un cristiano laico che tacesse sulla morale, sull’etica per non scontrarsi con il mondo, non sarebbe incoerente con la propria fede e mancherebbe di carità verso i peccatori?

In particolare mi rivolgo ai fratelli cristiani che sono attratti verso il buonismo e relativismo nichilista. È facile dire che centinaia di morti emigranti in mare sono una vergogna, ma sembra che sia molto difficile dire che, ogni giorno, centinaia di bambini sono abortiti legalmente in Italia. Non è questa una vergogna ancor più grande?

Non sto facendo altro che richiamare me stesso e la coscienza civile a una dimensione naturale e biologica della persona, alla difesa e tutela della vita dal suo nascere alla fine del percorso terreno.

Il silenzio, l’assenza di una denuncia forte e di gridare sui tetti sta distruggendo il tessuto delle relazioni dentro le quali la persona umana cresce armoniosamente e la teoria del gender fa il resto e il peggio: distrugge l’idea stessa del matrimonio cristiano, come ha detto, di recente, Papa Francesco.

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