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Cosa ha deciso il Parlamento europeo per conciliare lavoro e vita familiare

I componenti del Parlamento europeo il 29 settembre 2016 hanno approvato in plenaria una risoluzione che chiede una modernizzazione della legislazione work-life balance tra cui la maternità e il congedo parentale, nonché paternità e norme per coloro che si prendono cura di disabili e anziani. Questa è senz’altro una notevole iniziativa, presa dal Parlamento europeo, dopo la bocciatura dell’agosto 2015 della Direttiva che allungava il congedo di paternità di due settimane. Il Parlamento ha adottato una risoluzione che esamina le questioni equilibrio lavoro/vita in modo complessivo sotto tutti gli aspetti insoliti che in buona sostanza sono il modo globale in cui i singoli argomenti sono combinati così come la prospettiva della diversità rigorosa.

I deputati sono molto specifici in alcuni dei dettagli per quanto riguarda la maternità e il congedo parentale, nonché paternità e coloro che svolgono lavori di cura. “Abbiamo bisogno di tutti questi nuovi sviluppi, al fine di aumentare la partecipazione delle donne al mercato del lavoro e migliorare l’equilibrio tra lavoro e vita. I padri dovrebbero essere maggiormente coinvolti nella condivisione delle responsabilità familiari, al fine di migliorare la parità di genere”, ha detto il correlatore Vilija Blinkeviciute. La risoluzione copre le seguenti aree.

REVISIONE DELLA DIRETTIVA SUL CONGEDO DI MATERNITÀ

I deputati invitano la Commissione a portare nuove proposte ambiziose per la direttiva sul congedo di maternità assicurando che le donne siano retribuite e coperte da una protezione sociale per tutta la durata del congedo di maternità e non siano finanziariamente penalizzate per avere figli. Uno studio britannico dal Cipd aveva appena scoperto che le madri che lavorano in posti di lavoro poco qualificati sono costrette a ridurre sia considerevolmente le loro ore o rinunciare al lavoro del tutto dopo aver avuto un secondo figlio. In Italia il Rapporto annuale sulle dimissioni dal lavoro negli ultimi anni ha segnalato questa problematica.

MIGLIORARE CONGEDO PARENTALE

La risoluzione del Parlamento europeo chiede inoltre che la durata minima del congedo parentale con un’adeguata sostituzione del reddito e di protezione sociale debba essere aumentata da quattro ad almeno sei mesi. I genitori dovrebbero avere la flessibilità di utilizzare il congedo in frazioni o del tutto in concomitanza con l’età del bambino per il quale il congedo parentale può essere preso. I deputati ribadiscono che il congedo parentale dovrebbe essere equamente ripartito tra i genitori e che entrambi i genitori devono essere trattati nello stesso modo in termini di diritti al reddito e la durata del congedo.

NUOVA PATERNITÀ

I deputati esortano la Commissione, al fine di consentire ai genitori con bambini o persone con persone a carico per raggiungere un migliore equilibrio vita-lavoro, a realizzare con la nuova direttiva il congedo di paternità con un minimo obbligatorio di due settimane interamente inquadrate come ferie e con la medesima direttiva un congedo per le persone che svolgono lavori di cura per anziani e non autosufficienti in famiglia”, che consente ai lavoratori di prendersi cura di persone a carico e offre all’accompagnatore remunerazione adeguata e protezione sociale.

I deputati chiedono inoltre agli Stati membri di introdurre “crediti di cura” attraverso una legislazione di sicurezza sociale come periodo equivalenti di lavoro e diritti pensionistici al fine di proteggere coloro che prendono una pausa dal lavoro per fornire questa assistenza informale e dunque la cura svolta da un dipendente o da e per un membro della famiglia e riconoscere il valore del lavoro di questi assistenti per l’intera società.

LA CURA PER I BAMBINI

I servizi per l’infanzia di qualità dovrebbero essere disponibili, a prezzi accessibili, dice il testo. I deputati hanno anche sottolineato l’importanza di forme flessibili di lavoro (orari di lavoro flessibili) nel permettere a uomini e donne di conciliare lavoro e vita familiare, a condizione che il lavoratore sia libero di fare la scelta. La risoluzione è stata approvata con 443 voti a favore, 123 contrari e 100 astensioni. Essa non è né vincolante per la Commissione europea, né per gli Stati membri.

FONTE: Newsletter, Policy Development Work-Life-Balance


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