Skip to main content

Cosa penso della Legge di Bilancio

Abbiamo guardato le 33 slide che Renzi e Padoan hanno presentato per la Legge di stabilità uscita dal CDM e guardiamo anche con curiosità il dibattito, feroce come sempre,su chi sostiene il Governo e chi ha il compito di capire cosa intende fare Renzi e il suo Esecutivo,perché francamente rispetto ai 26 miliardi spalmati sulle varie voci, prendendo per esempio la sanità, leggiamo i twit di Lorenzin Ministro in carica e al di là dei suoi esultanti 140 caratteri, ci chiediamo, per i disabili, che sono tanti, e sempre più, cosa è previsto (pare pochino). Sulla scuola anche Giannini esalta lo student act ( mancia di 500 euro agli studenti) anziché pensare a irrobustire apprendistato e innovazione e dunque lavorare a scuola. Ma aspettiamo il Testo che sarà emanato ufficialmente. Comunque leggendo quel che trapela dai giornali, confusamente, non basteranno le risorse per il rinnovo dei contratti dei Dipendenti Pubblici e non capiamo perché i due ministri di cui sopra, che fanno parte del settore pubblico, riusciranno a moltiplicare gli eurini. E’ bene sapere e ricordare infatti alcune certezze, sulle quali riflettere per cercare di capire cosa succede ora e cosa prevede questo percorso a ostacoli che pende sul capo degli italiani

La legge di stabilità, insieme alla legge di bilancio, costituisce la manovra di finanza pubblica per il triennio di riferimento e rappresenta lo strumento principale di attuazione degli obiettivi programmatici definiti con la Decisione di finanza pubblica. Essa sostituisce la legge finanziaria e rispetto a quest’ultima prevede novità sia in ordine ai tempi di presentazione sia in merito ai contenuti dal 2015. Il disegno di legge di stabilità viene presentato in Parlamento entro il 15 ottobre (in passato era il 30 settembre), un mese dopo la data di presentazione della Decisione di finanza pubblica. La modifica dei termini di presentazione dei due documenti tende ad avvicinare il momento della programmazione a quello di definizione della manovra di finanza pubblica. Ciò virtualmente dovrebbe consentire di disporre di un quadro macroeconomico e di bilancio più stabile, ma richiede anche che i contenuti della manovra siano maggiormente dettagliati nel corso della definizione del documento di programmazione. Risulta, infatti, più breve lo spazio che intercorre tra la data di approvazione della DFP e quella di presentazione della legge di stabilità, con una compressione del lasso temporale entro il quale definire puntualmente le misure che dovranno far parte della manovra di fine anno. Dobbiamo ricordare che nella situazione in cui ci troviamo economicamente, stabilire OGGI cosa spendere del Bilancio dello Stato nei prossimi tre anni, significa dunque, eticamente e responsabilmente pensare al bene del Paese e NON alla campagna elettorale del Governo Renzi in favore del referendum sulla Costituzione. Purtroppo la legge di stabilità 2017 presenta un contenuto più snello rispetto a quello della precedente legge finanziaria. Restano escluse dal suo contenuto le norme a carattere ordinamentale o organizzatorio, anche qualora esse si caratterizzino per un rilevante miglioramento dei saldi (cosa che è evidente NON è e non sarà); le norme di delega e quelle relative ad interventi di natura localistica o micro settoriale. Gli interventi di sostegno e sviluppo dell’economia dovranno trovare collocazione in appositi disegni di legge collegati, e pertanto al di fuori della legge di stabilità. Invece per quanto riguarda la struttura complessiva della legge, si conferma la sua suddivisione in articolato e tabelle che aspettiamo di conoscere. Nella prima sezione, essa riporta: il livello massimo del saldo netto da finanziarie e del ricorso al mercato; la variazione delle aliquote delle imposte; l’importo dei fondi speciali; l’importo complessivo destinato al rinnovo dei contratti pubblici; le norme eventuali necessarie all’attuazione del Patto di stabilità interno e alla realizzazione del Patto di convergenza; le misure correttive delle leggi che comportano oneri superiori a quelli previsti; altre regolazioni meramente quantitative.

Le tabelle allegate alla legge di stabilità vengono ridefinite rispetto alla normativa previgente. In particolare, mentre le Tabelle A e B (che riportano gli importi dei fondi speciali per la copertura di nuovi provvedimenti legislativi, rispettivamente di parte corrente e in conto capitale) restano invariate, viene ridefinito, invece, il contenuto della Tabella C escludendo da essa le spese destinate al funzionamento degli enti pubblici (che presentano natura obbligatoria), e che d’ora in poi saranno determinate dalla legge di bilancio. La Tabella D, invece, assorbe le “vecchie” tabelle D, E ed F relative alle spese in conto capitale. Essa riporta gli importi destinati al finanziamento delle leggi che dispongono spese a carattere pluriennale in conto capitale, con evidenziazione dei rifinanziamenti, delle riduzioni e delle rimodulazioni. Si modifica, infine, anche la Tabella E che, a differenza di quanto avveniva in passato, riporta ora le riduzioni delle autorizzazioni legislative relative alla sola spesa corrente.

COSA MOLTO IMPORTANTE sarà un prospetto riepilogativo degli effetti triennali sui saldi di finanza pubblica (saldo netto da finanziare, fabbisogno e indebitamento netto) derivanti dall’attuazione di ciascuna disposizione contenuta nella medesima legge. E’ previsto inoltre che lo stesso prospetto venga aggiornato nel passaggio da un ramo all’altro del Parlamento in relazione alle modifiche approvate al disegno di legge durante la discussione parlamentare. Leggeremo con grande curiosità la relazione tecnica sugli effetti della legge di stabilità sul bilancio dello Stato e sul conto economico delle amministrazioni pubbliche, sui saldi di finanza pubblica articolati nei vari settori di intervento e i criteri utilizzati per la quantificazione degli stessi, assorbendo parte del contenuto della soppressa Relazione Previsionale e Programmatica. Essa contiene, altresì, le previsioni del conto economico delle amministrazioni pubbliche e del relativo conto di cassa, integrate con gli effetti della manovra per il triennio di riferimento. POI NON E’FINITA: dobbiamo aspettare il giudizio della UE. Vigiliamo fratelli e sorelle, vigiliamo!!!!

×

Iscriviti alla newsletter