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Servono più donne per una buona politica. Parla Jessica Ground

L’Italia si trova al 42° posto nella classifica della rappresentanza politica di donne nel Parlamento, seguita a lunga distanza dagli Stati Uniti che sono al 97°. A livello governativo sono pochi i Paesi che possono vantare di avere una parità di rappresentanza tra uomini e donne, tra cui inaspettamente compare il Rwanda al primo posto. Nel mondo degli affari la situazione non cambia molto e, sia in Italia sia negli Usa, solo il 5 per cento della leadership di grandi aziende è affidata a donne.

Questi dati sono forniti da Jessica Ground, fondatrice di Running Start, società non-profit che ha l’obiettivo di ispirare giovani donne a candidarsi per la direzione di uffici governativi. Ground è stata anche direttrice di Women ready for Hillary, organizzazione che ha curato il supporto alla corsa presidenziale Usa di Hillary Clinton.

Di recente Jessica Ground è stata ospite del Centro studi americani dove ha incontrato rappresentanti al femminile del mondo politico ed economico italiano tra cui la vice presidente del Senato Valeria Fedeli (Pd) e le deputate Gea Schirò (Pd) e Laura Ravetto (Fi).

A latere dell’evento, Formiche.net ha incontrato Jessica Ground.

Jessica, quali sono le barriere che ostacolano la presenza di donne in ruoli-chiave nel mondo politico ed economico?

Ci sono diversi tipi di barriere strutturali, alcune esterne e altre interne. In riferimento alle prime, a differenza degli uomini, ad esempio, le donne non vengono incoraggiate a concorrere per posizioni politiche e i partiti stessi sono spesso un deterrente all’avvio della carriera politica di una donna. Nel settore economico esistono problemi differenti, con una generale difficoltà a vedere una donna come leader. Interessante il risultato di alcune ricerche secondo cui le donne sono promosse in base al loro risultato, mentre gli uomini lo sono in base alle attese e alle loro potenzialità. Quando parliamo di barriere interne, invece, ci accorgiamo che ci sono molte donne non avere abbastanza fiducia nelle proprie capacità di leadership e non riconoscono le proprie qualità. Parte del lavoro che ho fatto con Running Starts a partire dal 2007 è stato quello di ispirare giovani donne a riconoscere il proprio potenziale in termini di leadership politica. Ci rivolgiamo a giovani donne perché è a quell’età che avviene la chiusura. Ricerche dimostrano che prima delle scuole superiori sia uomini sia donne sono interessati a diventare leader; negli anni successivi, invece, molte donne si disinteressano. Credo che sia importante individuare delle strategie che affrontino questi problemi strutturali che ostacolano il percorso di leadership delle donne.

Perché è importante avere donne in posizione di leadership nel settore politico?

Ci sarebbe molto da dire a riguardo. In quanto donne, il 90 per cento di noi si occupa di bambini e altri membri della famiglia; inoltre, ricerche confermano che il cervello femminile è in grado di affrontare più problemi alla stesso tempo, a differenza degli uomini che sono più focalizzati. Ma il punto più importante è che le donne sono in grado di apportare esperienze di vita diverse che ai tavoli decisionali possono contribuire a individuare soluzioni migliori. A un livello di base, l’assenza di donne determina una rappresentazione incompleta delle politiche e delle sfide da affrontare. Ad esempio, una questione importante è quella legata ai diritti di maternità; in tal senso in Italia avete dei riconoscimenti molto importanti che non abbiamo negli Stati Uniti. In generale, quando uomini e donne lavorano insieme il risultato è migliore, ci sono approcci meno egoistici e una migliore focalizzazione alla soluzione dei problemi. Le ricerche dimostrano che in presenza di donne, il comportamento degli uomini cambia in modo positivo e diventano più disponibili al compromesso.

E perché sono importanti anche nel settore economico?

Ernst & Young, Goldman Sachs, McKinsey. Molti studi dimostrano che le aziende con un’alta percentuale di donne al loro interno sono più profittevoli, più innovative e più forti economicamente.

Perché in molti casi le donne che concorrono per posizioni di leadership hanno la necessità di dimostrare delle caratteristiche maschili?

Non credo che sia così. Uomini e donne quando concorrono per una posizione desiderano semplicemente vincere. Storicamente, le donne che hanno ricoperto cariche politiche avevano dei modelli di riferimento quasi esclusivamente maschili, per cui c’era la convinzione che per essere efficaci si dovesse avere un determinato atteggiamento. Ma credo che questo stia cambiando e cambierà sempre di più man mano che le donne avranno maggiore accesso a posizioni di leadership. In ogni caso, quello verso cui dobbiamo tendere è avere uomini e donne nello stesso team, politico o di business che sia.

Quale messaggio lancerebbe alle donne che desiderano entrare in politica?

“Fatelo!”. Anche se ci sono persone che vi scoraggiano, vi invito a farlo. Abbiamo bisogno di donne che riconoscano il fatto che essere in politica è una cosa positiva per far sentire la propria voce e il proprio punto di vista.

E quali consigli darebbe loro?

Avere un ruolo di leadership è difficile, quindi, innanzitutto è importante identificare un team di persone vicine che credono e supportano le proprie idee. In secondo luogo invito a scegliere un partito politico le cui idee si avvicinano maggiormente ai problemi che si intende risolvere; ci sono anche persone che iniziano a correre da indipendenti, non si può certo escludere questa possibilità, ma è un percorso più difficile. In terzo luogo, è importante conoscere le persone leader nel partito e nella comunità locale di riferimento. Infine, la cosa più importante, è individuare le questioni che stanno più a cuore e il motivo per cui si vuole entrare in politica. Gli elettori vogliono vedere che i candidati lavorano per ragioni autentiche e che c’è un reale interesse nei confronti della comunità. In un mondo in cui sentiamo di non avere dei leader forti, le persone hanno grandi aspettative nei confronti dei politici e credono che debbano essere in grado di risolvere ogni problema. Il modo migliore per fare questo è avere una strategia ed essere focalizzati e concreti. Le persone oneste sono quelle che godranno di maggiore credibilità agli occhi degli elettori.

Quindi più donne in politica per risolvere meglio i problemi attuali?

Credo che non riusciremo a risolvere le sfide odierne – dal terrorismo alla crisi economica – finché non avremo più donne in posizione di leadership. Affrontare questo aspetto è un imperativo per i Paesi che desiderino individuare delle soluzioni ai problemi che ci troviamo di fronte.



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