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La diaspora dei Bonino-boys

Emma Bonino

Di Emma Bonino nell’era Renzi si sente parlare poco o nulla. La scomparsa di Marco Pannella può indubbiamente avere contribuito non poco a smorzare la vivacità dei radicali italiani, di cui Emma è stata a lungo una delle anime principali. Ma a ben vedere è con l’avvento di Renzi che Bonino è entrata nel cono d’ombra. Nonostante la stima dell’ex capo dello Stato Giorgio Napolitano, Bonino proprio non ce l’ha fatta a divenire ministro con Renzi. Nemmeno si è concretizzata l’opportunità di sbarcare a Bruxelles come Alto Rappresentante.

Alla Farnesina si sono infatti avvicendati prima Mogherini e poi il rutelliano Gentiloni, mentre a Bruxelles dopo un forcing senza precedenti di Renzi è arrivata proprio Mogherini. Un uno-due che ha sgomberato il tavolo anche dall’eterno balletto tra le due gran dame della politica estera italiana, Marta Dassù ed Emma Bonino appunto, e dai loro pensatoi, rispettivamente l’Aspen Institute e lo ECFR. Alla leader radicale resta tuttavia la consolazione di sapere che i suoi storici collaboratori continuano a operare senza sosta e sono apprezzatissimi. Anche nell’era Renzi.

E’ il caso di Maria Laura Cantarelli, alla testa della comunicazione dei postini olandesi di Nexive, che cercano di dare filo da torcere al colosso Poste Italiane capitanato da Francesco Caio. L’ultima trovata di Nexive è un accordo che consente alle edicole italiane di mandare e ricevere raccomandate. O come Veronica Pamio, che guida le relazioni istituzionali dei giapponesi di JTI (tabacco) a Roma. È sua, riferiscono i bene informati, l’organizzazione del recente accordo a sostegno della tabacchicoltura italiana con il Ministero dell’Agricoltura retto da Maurizio Martina, con tanto di evento alla Presidenza del Consiglio alla presenza anche del ministro Maria Elena Boschi (come si può vedere in questa gallery).

A Bruxelles invece continua a navigare l’inossidabile Gianfranco Dell’Alba, responsabile dell’ufficio europeo di Confindustria i cui dispacci sono compulsati con interesse anche dal Giglio Magico. Ad accomunare Pamio, Cantarelli e Dell’Alba, come anche il capo di gabinetto del MIUR, Alessandro Fusacchia, già allo Sviluppo economico, è una parentesi lavorativa al seguito di Bonino. Viene in mente il celebre brocardo di OrazioGraecia capta ferum victorem cepit – Roma conquistò la Grecia con le armi, ma questa, con le sue arti, riuscì a sua volta a sedurre il feroce conquistatore. Che valga anche per boniniani e renziani?

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