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Il Comune di Roma snobba gli allarmi sui ladri che si spacciano per tecnici comunali post terremoto

Di Ludovico Frada

Vi raccontiamo una storia di ordinaria follia burocratica, che aiuta a capire bene come in questo nostro sventurato Paese non si sa se sia più difficile difendersi da un terremoto o da un’amministrazione comunale.

Questa mattina centinaia di migliaia di utenti telefonici mobili hanno ricevuto per WhatsApp il seguente “Avviso importantissimo!!!!!!!!!”, punti esclamativi compresi. “Stanno girando – dice il testo – persone italiane che si spacciano per tecnici mandati dal Comune per verificare se nelle vostre abitazioni ci sono crepe dovute al terremoto di questi giorni. Hanno tesserino falso. Cercano di entrare per rubare. Non aprite a nessuno. Avvisare specialmente le persone anziane”. Tutto questo giustamente in maiuscolo, per facilitarne la lettura.

L’allarme, che porta le ore 12,44, ci è apparso già a prima vista degno di attenzione perché plausibile, non essendoci purtroppo limiti alla malvagità umana. Gli sciacalli non sono solo quelli, puntualissimi ad ogni terremoto, che s’infilano nelle case appena abbandonate o fra le macerie di quelle cadute per cercare non feriti da salvare, o morti da recuperare, ma per trafugare valori di ogni tipo. Ogni tanto qualcuno viene pescato e arrestato, ma quasi sempre si ritrova libero di muoversi alla occasione successiva.

Sono sciacalli anche quelli che si mobilitano per carpire la buona fede, specie degli anziani, e penetrare nelle case per presunti controlli di stabilità. E questo in tutta Italia, non solo nelle zone più danneggiate dalle scosse, purtroppo avvertite intensamente un po’ dappertutto, creando comprensibile paura.

Ci siamo posti il problema, elementare, di informarci e di informare a nostra volta il pubblico, per aiutarlo a difendersi. Ci è venuta, visto che quel che stiamo per raccontarvi, l’infelicissima idea di telefonare al centralino del Comune di Roma, lo 060606, confidando una volta tanto nella burocrazia, vista l’urgenza e la drammaticità del problema. E confidando anche – lo ammettiamo – in un clima di mobilitazione e di innovazione che presumevamo possibile dalle parti del Campidoglio per la grande svolta per la quale è stata da tanti scambiata l’elezione primaverile dell’avvocata grillina Virginia Raggi a sindaco della Capitale – ahimè – dell’Italia.

Al centralino, senza grande attesa, in verità, ci ha risposto un signore del quale non abbiamo fatto in tempo a scrivere per intero la sigla numerica dettataci con una voce femminile alla velocità della luce. Questo signore non si è mostrato per niente stupito dell’avviso elettronico da noi lettogli, ammettendo di averlo ricevuto pure lui, senza avere tuttavia preso alcuna iniziativa, visto che alle nostre richieste di informazioni non ha saputo risponderci. Dopo matura riflessione ci ha suggerito di rivolgerci ad un ufficio denominato URC. Alla richiesta di fornircene un numero, per fare prima, ha risposto invitandoci ad andare “in internet”. Poi, mosso forse a pietà, in uno slancio di generosità si è offerto a passarci qualcuno dell’ufficio. Ma anziché ritrovarsi al telefono qualche altro umano, non importa se uomo o donna, ci siamo sentiti invitare a chiamare l’ufficio stampa del Comune, con la cortese indicazione di quattro passanti del centralino 066710.

Al primo di questi passanti – esattamente il 2099 – ci ha risposto un signore che, udita con qualche impazienza la lettura dell’avviso elettronico proposta anche a lui, ci ha invitato a mandare una e mail al suo ufficio. Ma intanto che cosa possiamo scrivere ai nostri lettori?, ci siamo permessi di chiedere. E lui: ma io che ne so chi è Lei. Un po’ il rovescio fantozziano del non sa chi sono io.

A questo punto, carissimi lettori, e carissima sindaca Raggi, se mai Le dovesse capitare di leggerci, tra un controllo e l’altro di frigoriferi, lavatrici, lavastoviglie, reti e materassi abbandonati per strada per farle dispetto, siamo costretti a dirvi solo di stare attenti. Non aprite a nessuno, specie se siete anziani e/o soli, e state all’erta. Pregate Iddio che, scampati al terremoto, possiate scampare anche ai ladri e ai burocrati.

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