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Il Maxxi propone l’architettura di Siza contro quella di Fuksas

Il Maxxi propone una mostra dedicata all’architettura di Alvaro Siza, proprio mentre Roma celebra Massimiliano Fuksas e la sua “Nuvola”. Giovedì pomeriggio l’auditorium del museo di via Guido Reni ospiterà il maestro Siza, chiamato a presentare la sua mostra sul tema del Sacro, e dove interverranno Achille Bonito Oliva e Margherita Guccione, curatori dell’esposizione, e Roberto Cremascoli, responsabile scientifico. Tema dell’incontro sarà il rapporto tra architettura e “sacro”, ampiamente sviluppato nelle opere elaborate dall’architetto portoghese.

Grandi pareti inclinate, un percorso sinuoso, spazi ampi alternati ad altri volutamente ristretti in dialogo e contrapposizione con quelli del Maxxi, è così che Siza ha immaginato la sua esposizione: una grande installazione ambientale, in cui sono esposti disegni, progetti e oggetti che rivelano il suo rapporto con il sacro. Dal 9 novembre e fino al 26 marzo del prossimo anno nella Galleria 2bis del Maxxi progetti di ambito religioso si affiancheranno ad altri in cui il tema della sacralità verrà declinato in modo meno diretto. Oggetti religiosi disegnati per il Santo Padre come l’uovo d’argento per Benedetto XVI e i paramenti sacri per Papa Francesco si alterneranno a venti disegni figurativi e a dieci progetti di architettura italiani e esteri, mentre sulle pareti vengono proiettate le foto di alcuni suoi progetti realizzate da cinque fotografi internazionali. Dalla Chiesa di Santa Maria a Marco de Canaveses alla Cappella a Santo Ovidio in Portogallo, per non parlare di quella mai realizzata del Rosario a Roma (e che sarebbe piaciuta tanto a Giovanna Melandri, numero uno del Maxxi) a quella in costruzione di Saint-Jacques-de-la-Landea Rennes in Francia.

E ancora la ricostruzione della Chiesa Madre di Salemi, i progetti portoghesi della Piscina de Marés a Leça de Palmeira, del Padiglione Portoghese all’Expo98 di Lisbona, della Facoltà di Architettura di Porto e il Museo della Fondazione Iberê Camargo a Porto Alegre in Brasile. Le pareti progettate da Siza per la mostra si trasformeranno in elementi “che respirano”, grazie alle sequenze fotografiche proiettate sulle superfici, che le trasformano in una vera e propria istallazione. Gli scatti di Fernando Guerra, José Rodrigues, Leonardo Finotti, Luís Ferreira Alves e Mimmo Jodice descriveranno gli ambienti disegnati da Siza nei quali si pratica il culto religioso, ma anche la calma di atmosfere in cui natura e paesaggio sono i principi della sacralità.


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