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Vi spiego la prossima ministeriale Nato. Parla l’ambasciatore Lute

Potenziamento del meccanismo di difesa collettiva e stabilizzazione del vicinato dell’Alleanza. Sono questi gli obiettivi strategici della Nato al centro del dibattito che domani e dopodomani si terrà a Bruxelles tra i 28 ministri della difesa. Lo ha detto l’ambasciatore Douglas Lute, rappresentante permanente degli Stati Uniti presso la Nato, alla vigilia di una ministeriale attesa in virtù della vicinanza temporale con il Summit di Varsavia dello scorso luglio. “Dopo tre mesi e mezzo, è il momento di vedere come sono state realizzate le misure che i capi di Stato e di governo hanno deciso al Vertice di Varsavia”, ha detto Lute. “Ci troviamo – ha ammesso il rappresentante permanente degli Stati Uniti – nel momento più difficile: la fase dell’execution delle decisioni che sono già state prese”.

Per questa difficile attuazione delle scelte di Varsavia, la visione dell’Alleanza sembra muoversi su un doppio binario, una visione rivolta tanto all’interno quanto all’esterno dei propri confini. All’interno, “il nostro primo obiettivo resta la difesa collettiva, attraverso una corretta esecuzione dell’articolo 5 che si basi sul bilanciamento tra forza e dialogo”. Oltre i confini dell’Alleanza, “dobbiamo proteggere la stabilità del nostro vicinato – ha aggiunto Lute – e supportare i nostri partner nell’opera di stabilizzazione”. Tutto questo dovrebbe avvenire in un momento in cui la situazione politica in molti Paesi membri è quantomeno scossa da problematiche interne. Oltre all’incertezza generata dalla Brexit e dalle elezioni presidenziali negli Stati Uniti, “ci sarà presto il referendum costituzionale in Italia – ha ricordato Lute senza sbilanciarsi – e il prossimo anno le elezioni in Olanda, Germania e Francia; e l’execution è legata anche a questi elementi politici”.

Certamente, i ministri della Difesa parleranno di “deterrenza e delle sfide ad est legate all’attività russa”. Ma ci sarà spazio anche per “Siria, Iraq, flussi migranti e terrorismo”, ha elencato l’ambasciatore. L’obiettivo è arrivare “a condividere giudizi e valutazioni”. Nello specifico, la prima sessione di domani pomeriggio sarà dedicata a deterrenza e difesa. “Saranno dati maggiori dettagli sulle nuove forze nei Paesi baltici e in Polonia”, ha spiegato Lute. “I battaglioni, a rotazione, saranno in loco dalla prossima primavera”. Si prevedono inoltre “brigate multinazionali anche sul fianco sud orientale, in Romania e Bulgaria”. Difficile che ci sia una critica nei confronti delle navi militari russe in viaggio verso il Mediterraneo orientale. “La decisione della Russia non è inusuale; lo ha già fatto in passato e l’uso delle acque internazionali resta nelle sue prerogative e nei suoi interessi”, ha detto Lute. “Certo la Nato osserverà e monitorerà; perché questo è quello che fa, proprio come per lo spostamento dei missili balistici SS-26 nell’exclave di Kaliningrad, che non consideriamo una provocazione, ma che continueremo ad osservare come abbiamo sempre fatto”, ha assicurato Lute.

La cena di lavoro di domani sarà invece dedicata alle attività oltre i confini dell’Alleanza, “al supporto alla coalizione anti-Isil e ai partner europei che operano nel mediterraneo”. Per quanto riguarda l’impegno contro l’autoproclamato Stato Islamico, “i ministri verificheranno i progressi su due fronti: il supporto aereo con l’Airborne warning and control system (Awacs); e, su richiesta del primo ministro iracheno al-Abadi, l’addestramento delle forze militari irachene”, ha detto l’ambasciatore Lute.

Infine, l’ultima sessione, quella di giovedì mattina, sarà dedicata al rapporto con l’Unione europea. I 28 ministri saranno raggiunti dai colleghi svedesi, finlandesi e dall’Alto rappresentante Ue Federica Mogherini. “Le due organizzazioni sono partner naturali. Condividiamo gli stessi valori, abbiamo 22 stati in comune, la stessa geografia e le medesime sfide”, ha ricordato Lute. I rappresentanti di Nato e Ue dovranno “individuare le aree in cui la cooperazione sembra più importante, tra cui cyber, migrazioni e terrorismo”. Inoltre, “saranno discusse misure molto concrete, come le esercitazioni parallele e il supporto alle operazioni Ue nel Mediterraneo”, ha aggiunto l’ambasciatore.

Tutto questo, per dare profondità e concretezza alle decisioni di Varsavia, grazie alle quali “vi potete aspettare – ha concluso Lute – che la Nato sarà un player prevedibile e responsabile nel 2017”.



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