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Vi svelo le meraviglie delle nuove tecnologie. Parla Ashlin Burton

La tecnologia è sempre più presente nelle nostre vite. Il mondo digitale sta cambiando usi e costumi di acquisto e intermediazione delle relazioni. Le opportunità di sviluppo e crescita sono tante, così come le prospettive di trasformazione della società cui siamo abituati. Blockchain e intelligenza artificiale sono in prima fila tra le tecnologie più dirompenti dei giorni nostri.

Di questo Formiche.net ha parlato con Ashlin Burton, futurista statunitense e promotrice di nuove tecnologie.

Ashlin, qual è l’impatto delle nuove tecnologie nella nostra società?

Credo che la tecnologia ci stia fornendo i mezzi per affrontare alcuni dei più grandi problemi del mondo. Ci sono diverse tipologie di tecnologie emergenti, alcune delle quali sono molto facili da adottare perché richiedono uno sforzo inferiore per essere avvicinate. Mi riferisco ad esempio all’intelligenza artificiale, una nuova tecnologia che permette forme efficienti di apprendimento concettuale che altrimenti sarebbero impossibili da raggiungere. Un settore di sviluppo è quello delle traduzioni. Attualmente esistono dei mezzi incompleti che permettono di tradurre frasi con un margine di errore abbastanza alto. I computer capaci di apprendere possono essere settati in modo tale da capire autonomamente le implicazioni di una conversazione tra lingue diverse e fornire una traduzione fedele dei significati, avvicinando così le persone.

Possiamo avere fiducia nelle tecnologie capaci di prendere decisioni?

La codifica del messaggio dipende dalle informazioni che vengono immesse nella macchina. Ad esempio, Neureal, grazie allo studio delle scienze vitali è capace di predire l’insorgenza di un attacco di cuore. Questo tipo di applicazioni hanno senza dubbio un risvolto positivo. I computer non hanno degli obiettivi. La fiducia, quindi, riguarda soprattutto i produttori e coloro che inseriscono informazioni nei device.

Quale tecnologia ritieni sia più promettente?

Una delle cose che ritengo più affascinanti sono le tecnologie in cui non c’è centralizzazione, ma il controllo è affidato all’intera comunità. Quando parlo di controllo intendo dire che la moderazione delle attività e l’individuazione di aspetti positivi o negativi dipende dal contributo di tutti. Ci stiamo muovendo verso una società basata sul blockchain. Siamo ancora nelle fasi iniziali, ma il fatto che iniziamo a capire la moneta digitale e la fiducia che offre è già un segnale.

Non c’è quindi un problema di privacy con blockchain?

Blockchain è un libro mastro che non può essere manipolato, perché ciò richiederebbe un lavoro immenso per raggiungere ogni singolo punto della catena, un lavoro inefficiente e materialmente impossibile. La logica del peer-to-peer offre un maggiore grado di sicurezza proprio perché “sorvegliata” dall’intera comunità. Con blockchain, inoltre, si crea una specie di scatola nera dei dati personali che è completamente inaccessibile, se non per quelle singole informazioni che ogni utente decide di rendere disponibili. Il valore delle informazioni non viene perso e non ci sarà più la possibilità da parte di terzi soggetti di trasferire e utilizzare informazioni ottenendo profitto.

Credi che blockchain possa cambiare il modo in cui organizziamo le nostre attività?

Avere la capacità di connettere i singoli interessi seguendo la logica del peer-to-peer elimina molto la necessità di intermediazioni. La periferia riacquista il suo valore e ognuno torna padrone della ricchezza delle proprie informazioni.

Per promuovere l’innovazione e stimolare la crescita credi sia importante rafforzare sempre di più le relazioni tra Stati Uniti e Ue?

Assolutamente si. Credo che bisogna minimizzare le cose che ci separano e lavorare di più sugli aspetti collaborativi che ci portano a vedere l’altro come un fratello, una sorella, un padre, una madre e un amico. Avere un orgoglio nazionale e una propria storia è fantastico, ma più che insistere sulla diversità, bisogna focalizzarci sulle similitudini.

Quindi i progressi della tecnologia possono aiutare il mondo ad essere più vicino, al di là delle differenze?

Si. E credo che questo stia già succedendo. Internet ci avvicina.

Non c’è il rischio che i più giovani non comprendano l’importanza delle relazioni “reali”?

Per loro la tecnologia non crea le relazioni ma le facilita. La realtà virtuale rende il pianeta più piccolo e ci fa sentire meno la distanza e la differenza. Quello di cui abbiamo assoluto bisogno è una connessione a Internet che sia diffusa a accessibile.

Vedi qualche rischio in un futuro sempre più connesso?

I rischi ci sono sempre, ma tutto dipende dal modo in cui questi rischi vengono gestiti. Se tutta la comunità ha modo di gestire la Rete e controllarla, solo così si può creare il mondo in cui vorrei far vivere i miei figli.

Stimolare le idee e le innovazioni capaci di creare questo futuro dipende molto dagli investimenti. Quale messaggio vuole dare agli investitori?

Non ignorate i talenti che sono nel vostro Paese. In Italia ho visto così tante idee eccitanti che è difficile trovarne di simili negli Stati Uniti. Arte, cultura, rinnovabili, riduzione dell’impatto ambientale, sono solo alcuni dei settori di interesse con cui mi sono confrontata in questi giorni. La moneta facile non sempre è il miglior modo per fare profitto. Tutto dipende dai propri ideali e valori. Una volta individuati, se si investe in imprese affini, si investe in una visione, che alla resa dei conti è più grande e profittevole. Solo così l’investimento può diventare una passione da cui trarre profitto.

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