Il Presidente della Bce, Mario Draghi, nell’intervento al Parlamento europeo, ha lasciato intendere che le politiche Bce rimarranno ultra accomodanti. Draghi ha detto che la ripresa euro zona procede a ritmi moderati ma costanti e questo nonostante l’elevata incertezza sul piano internazionale.
Riguardo l’esito del voto americano Draghi ha dichiarato che, come nel caso di Brexit, al di là delle reazione di mercato, l’impatto sarà di lungo periodo e ad oggi è difficile prevederlo. Il proseguimento della ripresa ed il ritorno dell’inflazione verso l’obiettivo dipendono ancora dal livello di stimolo monetario senza precedenti, nonostante la graduale riduzione dell’eccesso di offerta aggregata. Draghi ha rassicurato che la Bce resta pronta ad agire per sostenere la ripresa ma ha fatto anche riferimento alla necessità di altre misure di politica economica.
Più espliciti i commenti di Coeuré (Comitato Esecutivo) che ha detto che la Bce non è ancora pronta a ridurre gli acquisti, dal momento che la risalita dell’inflazione non è ancora convincente. Coeuré ha dichiarato, in risposta ad una domanda di un giornalista, che “acquisti di titoli azionari sono in teoria ammissibili ma per il momento la Bce non si trova nella posizione di doverlo considerare”, a differenza di quanto fa la Banca del Giappone.
Villeroy de Gallehau (Francia) è stato meno possibilista su un’estensione degli acquisti. E’ possibile che il presidente Draghi stia ancora cercando di costruire un consenso ampio per estendere gli acquisti oltre marzo 2017. Il comitato esecutivo, fatta eccezione, forse, per Lautenschlaeger, dovrebbe essere a favore. Ma resta da verificare quanto ampio è il consenso tra i restanti votanti. $Ricordiamo che Weidmann non voterà a dicembre. Propendiamo per un’estensione degli acquisti per almeno sei mesi.