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Democrazie sospese

Come osservava il sociologo israeliano Eisenstadt, le nostre democrazie si “deconsolidano”. Certo la globalizzazione aiuta tale processo, laddove i fenomeni tangibili e intangibili che riguardano l’intero pianeta incidono sulla natura e, di conseguenza, sulla qualità delle nostre democrazie. Si guardi ai confini, solo per fare un esempio: non può sfuggire – nel “mondo exit” in cui ci troviamo – la voglia crescente di muri (materiali e culturali) e, al contempo, la loro totale inconsistenza storica dovuta al fatto che, nella interrelazione sistemica globale, nessun processo storico può considerarsi limitato ai confini di uno Stato e nessun sistema può dirsi “chiuso”.

Si pone il problema di un “deconsolidamento” delle democrazie che conosciamo senza avere in testa idee progettuali, visioni politiche di organizzazione della convivenza umana nel mondo-che-è. Come gestiamo la transizione tra le democrazie che si “deconsolidano” e la necessità, comunque ineludibile, di dare risposte politiche a popoli che cercano tranquillità, benessere, sicurezza, libertà nei loro territori (non solo gli “altri” ma anche noi stessi) ?

Oggi, è chiaro, siamo in un periodo di radicale e velocissima transizione. Parlerei di “democrazie sospese”, di sistemi in ricerca di una “sostanza storica” al di là dei riti democratici che, comprese le elezioni e le espressioni di democrazia diretta, vanno calati nella realtà vera di un mondo che cambia nella nostra prossimità, che ci piaccia o no. La nostra prossimità è il mondo e questo, inevitabilmente, chiede uno sforzo maggiore rispetto alle generazioni precedenti: chiede un allargamento del nostro sguardo, il superamento della linearità e l’accoglimento della complessità, la necessità di mediazioni utili a costruire una convivenza il più possibile dialogante e giusta.

Siamo in una fase della democrazia al contempo delicata e sfidante; ciò che è chiaro, o che dovrebbe esserlo, è che non possiamo tornare indietro. La nostra responsabilità di “soggetti storici” ci chiama a un rinnovato impegno strategico.

 

The Global Eye

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